La nota del segretario generale della Fit-Cisl Lazio: “I 37 impianti in Italia non rappresentano un problema e mostrano di funzionare
“I recenti avvenimenti riguardanti la realizzazione di un termovalorizzatore per i rifiuti di Roma ci fanno temere che il tema stia diventando oggetto di ideologizzazioni”. Sono queste le parole del segretario generale della Fit-Cils Lazio, Marino Masucci.
Masucci: “Rifiuto zero non esiste”
Parole dure arrivano dal segretario sulla questione rifiuti. “I 37 impianti in Italia non rappresentano un problema e mostrano di funzionare, la nostra è l’unica capitale europea, insieme ad Atene, che non chiude il ciclo dei rifiuti, la prassi e la scienza dimostrano che il ‘rifiuto zero’ non esiste e che ci saranno sempre scarti. Inoltre, a San Vittore esiste già un impianto di questo tipo che lavora con efficienza. Ci ostiniamo a non capire perché la realizzazione rappresenterebbe un problema, ma soprattutto perché dovremmo arrenderci a continuare a portare i nostri rifiuti altrove, con un dispendio annuo di circa 170 milioni di euro, pagati dai cittadini, e con gli evidenti problemi di gestione che vediamo sulle nostre strade. In città come Copenhagen esistono termovalorizzatori su cui si può addirittura sciare”.
Fit-Cisl Lazio: “Raccolta differenziata non sostituisce la termovalorizzazione”
Masucci in una nota delinea come non esistono alternative percorribili alla realizzazione di un impianto ad alta tecnologia. “La raccolta differenziata non rappresenta una scelta sostitutiva alla termovalorizzazione: è una pratica che deve ovviamente diffondersi, ma al momento può solo integrare il ciclo. Sottolineiamo, inoltre, che l’obiettivo di superare il 70 per cento di RD, fissato per Roma, non è mai stato sfiorato da nessuna Capitale sul pianeta. Allo stato attuale, non siamo in grado di risolvere il problema dei rifiuti al cento per cento: ci sono polimeri non riciclabili e scarti che non sono trattabili in alcun altro modo” ha affermato.