E’ arrivata una svolta nel caso che vide due minorenni di Seminara e Oppido Mamertina, località vicino a Reggio Calabria, vittime di una presunta violenza sessuale di gruppo. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Sud, la sentenza, emessa dal Gup del Tribunale di Palmi, Francesca Mirabelli, ha visto come risultato 6 condanne e 7 assoluzioni. Le pene variano dai 5 ai 13 anni di reclusione.
Reggio Calabria, l’arresto a seguito di un’operazione
Il 15 novembre scorso scattò l’operazione “Masnada” in cui vennero posti agli arresti diversi individui e venne a galla la vicenda della presunta violenza sessuale di gruppo. Secondo quanto emerso, le presunte violenze sulle due minorenni, residenti nella provincia di Reggio Calabria, avrebbero avuto inizio a partire dal gennaio del 2022 fino al novembre del 2023.
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Sono state escluse le aggravanti per tutti gli imputati che hanno ottenuto la riduzione della pena, poiché si sono avvalsi della scelta del rito abbreviato. Inoltre, il Gup ha stabilito l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e, per chi è stato condannato, una liquidazione in favore delle parti civili. Tra quest’ultime si trova il centro antiviolenza per le donne “Roberta Lanzino”, le ragazze che sarebbero state vittime e le loro famiglie.
Un importante segnale per il futuro
Sull’episodio che sconvolse Reggio Calabria e la successiva sentenza è intervenuta Marina Pasqua, legale di parte civile. L’avvocato ha affermato che questo può essere “un passo importante verso la giustizia”. A tal proposito, ha sottolineato come il processo “ha portato al centro dell’attenzione il tema del consenso e le questioni di genere”.
Il legale ha messo alla luce come sia “inaccettabile che simili violenze continuino a verificarsi” e, esprimendo vicinanze alle due ragazze, si augura che “possa essere un segnale chiaro per il futuro”.
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