Pulitzer 2025, trionfo del New York Times e Washington Post

Dal giornalismo d'inchiesta alla letteratura, quest'edizione celebra chi ha raccontato le sfide globali e difeso la libertà di espressione

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In un mondo attraversato da guerre, crisi sanitarie e tensioni politiche, i Premi Pulitzer 2025 elogiano chi ha avuto il coraggio di raccontare lo scomodo. Dalle trincee della guerra in Sudan alle strade segnate dalla dipendenza da fentanyl, dai drammi familiari nascosti dalle leggi anti-aborto alle ferite profonde di Gaza, a dominare è un’informazione che scava, denuncia ed emoziona.

In testa per il giornalismo il New York Times con quattro premi, seguito da The New Yorker con tre premi, il Washington Post e, per il secondo anno consecutivo, ProPublica. Nel campo letterario, il premio per la narrativa è andato a Percival Everett con James, una rilettura critica del classico Le avventure di Huckleberry Finn, mentre nella poesia ha vinto Marie Howe. 

Il giornalismo d’inchiesta

I Premi Pulitzer hanno messo in luce un panorama giornalistico profondamente segnato dagli eventi più rilevanti dell’ultimo anno. Il New York Times si è distinto, con la vittoria di ben quattro premi, per la copertura del conflitto in Sudan e per la fotografia sul tentato assassinio di Donald Trump durante la campagna elettorale.

The New Yorker ha ottenuto tre premi, in particolare per i commenti di Mosab Abu Toha, poeta palestinese che ha raccontato la drammatica situazione a Gaza. Premiato anche per il massacro di Haditha in Iraq e il reportage sulla Siria. Il Washington Post è stato premiato “l’urgente e illuminante breaking news” sul tentativo di assassinio di Trump.

Tra le inchieste più rilevanti spicca ProPublica che ha vinto il premio per giornalismo di servizio pubblico grazie a un’indagine, di Kavitha Surana, Lizzie Presser, Cassandra Jaramillo e Stacy Kranitz, sulle morti di donne incinte in Stati con leggi restrittive sull’aborto.

 Il Wall Street Journal è stato premiato per aver puntato i riflettori su Elon Musk, la sua influenza sul movimento conservatore e i suoi rapporti con Vladimir Putin.

Sul fronte internazionale, Reuters si è distinto per l’inchiesta Fentanyl Express, che ha svelato i meccanismi globali del traffico di sostanze chimiche utilizzate per produrre l’oppioide sintetico più letale del nostro tempo. Un’indagine che è riuscita a tracciare rotte, denunciare complicità e acceso allarmi.

I Pulitzer per narrativa e poesia

In un’edizione segnata da tante storie forti, c’è stato spazio per la letteratura. Il Pulitzer per la narrativa è andato a James di Percival Everett: una riscrittura potente delle Avventure di Huckleberry Finn, questa volta dal punto di vista di Jim, lo schiavo in fuga. Everett, con sensibilità e intelligenza, ha dato nuova voce a un personaggio storico e simbolico, raccontando la schiavitù dall’interno, con uno sguardo moderno e poetico.

Il Pulitzer per il teatro ha premiato Purpose di Branden Jacobs-Jenkins, un’opera che parla di identità scelte e appartenenza in un’America ancora divisa. Infine, il premio per l’illustrazione il commento grafico è andato a Ann Telnaes, ex vignettista del Washington Post,che aveva lasciato il giornale dopo una vignetta satirica sui leader tech, tra cui il proprietario del giornale Jeff Bezos. Il suo gesto e il suo lavoro sono diventati un simbolo della libertà di espressione.

Nella poesia ha trionfato Marie Howe con la sua raccolta New and Selected Poems, mentre nel memoir il premio è andato a Feeding Ghosts: A Graphic Memoir di Tessa Hulls.

Menzione speciale è stata conferita a Chuck Stone, figura storica del giornalismo afroamericano e cofondatore della National Association of Black Journalists, per l’impegno nel raccontare l’America dei diritti civili.

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