Nicola Porro, intervistato dalla testata Il Riformista, ha commentato il suo incontro con Javier Milei, contestatissimo presidente argentino, salito alla ribalta dei riflettori mondiali a seguito del suo “afuera“. “Quello di Milei è uno straordinario paradosso rothbardiano, in termini assoluti quando dice che lo Stato è criminogeno non dice una stupidaggine” esordisce così il giornalista per poi spiegare: “In ogni Paese democratico abbiamo dato talmente tanto potere allo Stato che ci siamo dimenticati che questo è al servizio del cittadino e non il contrario“.
Nicola Porro sembra prendere le parti del Presidente, da lui intervistato lo scorso dicembre, proprio in relazione alle sue dichiarazioni durante la campagna elettorale e i primi giorni di governo. Per il giornalista, però, non c’è alcun pericolo che in Italia possa avvenire ciò che è accaduto in Argentina. Non potrà salire al governo un simil-Milei perché “l‘Italia non sente di avere bisogno di uno shock del genere. E perché soprattutto i giovani non stanno male quanto stanno male i giovani argentini“.
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Allo stesso tempo, però, Porro ritiene che sia il centrodestra che il centrosinistra italiano stiano formando un “partito unico della spesa pubblica“. “Questo è un Paese in cui è sempre cresciuta la spesa pubblica indipendente dal colore del governo” ha evidenziato il giornalista, per poi ricordare: “Siamo arrivati a mille miliardi di spesa, più del 50% del Pil, è diventata un cancro“.
Porro: “L’Italia dal punto di vista fiscale ha mosso i primi passi in senso liberale“
Il nostro Paese, però, si sta comunque avvicinando ad una riforma in senso liberale, almeno secondo le parole di Nicola Porro. “Dal punto di vista fiscale il vice ministro Leo mi pare abbia impostato i primi passi di una riforma che va in un senso liberale e il governo ha cancellato il reddito di cittadinanza“, ha sostenuto Porro, definendo questa mossa “giusta ma timida“.
Al contrario, le decisioni del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso preoccupano il giornalista: “Se la strategia è quella di regolare i prezzi come ha fatto con le compagnie aeree e se pensa che sia nelle disponibilità di un governo nazionale combattere l’inflazione, queste non sono pratiche liberali ma soprattutto sono pratiche che non hanno nessun effetto se non negativo“.
Porro: “Sulla cultura woke il governo Meloni sta agendo bene“
Nicola Porro ha spiegato il suo pensiero su alcune delle posizioni del governo Meloni, in particolare quelle riguardanti l’aspetto della società italiana. Sulla cultura woke americana “Su questo penso che il governo Meloni abbia veramente un ruolo positivo. Sta facendo un lavoro di argine verso questa moda che io penso sia passeggera ma pericolosissima” ha dichiarato il giornalista per poi concludere: “Avere quest’argine è in questo momento il merito più grande del dna di questo governo, perché penso che tutti i membri di questo governo siano tutti immuni da questo virus“.
Allo stesso modo le politiche Green europee non convincono il giornalista che auspica in una retromarcia, anche se a questo punto del processo il cambiamento è poco probabile, perché “per fermare cultura e interessi ci vuole una rivoluzione di segno contrario e opposto che abbia la stessa forma“.
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