La figlia continuava a percepire la pensione della madre deceduta sette mesi prima. I sospetti dei vicini e la scoperta dei Carabinieri
La paura di non sapere come andare avanti, il terrore di perdere la casa, la solitudine e il disagio. Queste le motivazioni che potrebbero aver spinto una donna di 64 anni a custodire in una cassapanca il cadavere della madre novantenne, morta almeno sei, sette mesi fa, per poter continuare a percepire la sua pensione. La scoperta è stata fatta dai carabinieri, dopo il decesso della figlia, mentre cercavano i documenti di una fantomatica Rsa dove l’anziana donna avrebbe dovuto essere stata ricoverata, secondo le dichiarazioni dei vicini di casa.
L’allarme dei residenti del quartiere
Una storia di drammatica solitudine quella emersa durante l’accesso dei carabinieri nella casa della donna, in cui la madre è stata trovata cadavere in avanzato stato di decomposizione. A dare l’allarme, quella mattina, sono stati gli altri residenti del quartiere dove la donna viveva con la madre. Per tutti era malata e residente da tempo in una struttura per anziani, in provincia di Verona. Sono stati loro a parlare ai carabinieri della necessità di rintracciare il centro dove avrebbe dovuto trovarsi l’anziana donna.
La scoperta del corpo nella cassapanca
Per questa ragione i militari della compagnia di Sesto San Giovanni (Milano) hanno iniziato a cercare indizi e documenti che potessero aiutarli a individuare la struttura di ricovero, dopo non aver trovato alcuna traccia in numerosi centri contattati. Le ricerche sono proseguite per diverse ore. L’abitazione era in condizioni igieniche precarie, colma di oggetti e suppellettili, che hanno reso difficoltosa l’individuazione di armadi e cassetti. In una cassapanca, in una delle stanze della casa, i militari hanno poi rinvenuto quello che quasi certamente appariva come il corpo dell’anziana, avvolto nel cellophane e mummificato.
Il controllo sui conti correnti
Sul posto sono quindi intervenuti i carabinieri della sezione Rilievi del comando provinciale di Milano, i quali hanno avviato gli accertamenti tecnico-scientifici disposti dalla Procura di Monza. Le due salme sono state entrambe trasportate all’istituto di medicina legale di Milano per gli esami forensi necessari a decretare le cause di entrambi i decessi e confermare l’identità. Da un controllo effettuato sui conti correnti e all’anagrafe, è emerso come il decesso della novantenne non sia mai stato comunicato e come la figlia stesse regolarmente ricevendo sul conto cointestato con la madre la sua pensione, sua unica fonte di sostentamento.