Nella giornata del 25 aprile, in Italia non si è respirata aria di festa come di consueto. Al contrario, si sono tenute diverse proteste e manifestazioni in più città. In particolare a Milano, divenuta teatro di scontri e tensioni, con i manifestanti pro Palestina che hanno protestato contro la Brigata ebraica, la quale stava tenendo una commemorazione per il ruolo che il gruppo ebbe nella Resistenza al nazifascismo. Se ciò non bastasse, un gruppo di giovani, nordafricani di seconda generazione, si sarebbe infiltrato armato nel corteo e, indipendentemente dai valori alla base della protesta, avrebbe iniziato a creare scompiglio.
Accuse di razzismo per l’assalto alla Brigata ebraica
I giovani, non partecipanti alla manifestazione pro Palestina, avrebbero trovato il corteo sulla loro strada all’uscita da un fast food. Dopo aver danneggiato uno striscione di Sinistra per Israele, si sono poi scagliati contro i partecipanti alla commemorazione, lanciando insulti e sferrando calci e pugni. La polizia è intervenuta, portando nove di loro in questura. Uno di loro, un egiziano di 21 anni, è stato arrestato per aver colpito con un bastone un addetto alla sicurezza della Brigata ebraica. Un altro, armato di coltello, potrebbe essere il responsabile del ferimento di un ragazzo presente alla manifestazione, ma la mancanza di prove ha reso impossibile incriminarlo.
Le accuse contro i giovani teppisti includono istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. L’egiziano arrestato è stato inoltre denunciato per il possesso del bastone e sottoposto a divieto di dimora a Milano, con l’ipotesi di espulsione per irregolarità nel suo soggiorno in Italia. Il direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano, Davide Romano, ha condannato l’aggressione, sottolineando che “le ferite inflitte ai manifestanti pacifici sono ferite all’intero 25 aprile“. Ha inoltre criticato la presenza di gruppi pro Palestina nella manifestazione, accusandoli di avere “pulsioni antidemocratiche“.
Le tensioni non si sono limitate a Milano: a Roma, studenti hanno protestato contro il giornalista David Parenzo, presente a Porta San Paolo con la Brigata ebraica. Parenzo, contestato dagli studenti per la sua posizione nei confronti della guerra a Gaza, ha difeso il suo ruolo e le sue parole, respingendo le critiche dei manifestanti pro Palestina, che lo accusano di essere a favore del genocidio palestinese: “Mi hanno messo nel mirino come fossi un criminale” ha affermato.