Medici in fuga all’estero: la maggior parte ha meno di 40 anni

L'emigrazione di massa dei medici italiani, negli ultimi anni è diventata una vera e propria emergenza nazionale, con conseguenze potenzialmente devastanti per il sistema sanitario del paese. In Italia le condizioni lavorative risultano ad oggi del tutto inadeguate, specie per i medici più giovani, che preferiscono andare a costruire la propria carriera in paesi in cui viene maggiormente apprezzata, soprattutto da un punto di vista remunerativo

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Il processo di emigrazione dei giovani medici italiani, alla ricerca di migliori opportunità di lavoro e di uno stile di vita più soddisfacente all’estero, è diventato sempre più evidente negli ultimi anni. I numeri parlano chiaro: secondo Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma, solo nei primi tre mesi di quest’anno sono state rilasciate circa 500 documentazioni per praticare all’estero, principalmente a giovani medici tra i 35 e i 40 anni. Se questa tendenza continua, si stima che nel corso del 2024 l’Italia potrebbe perdere quasi 20.000 medici.

Medici all’estero: più soldi, più opportunità, più sicurezza

Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, ha sottolineato che la situazione richiede un intervento urgente. Le condizioni di lavoro precarie e la mancanza di prospettive di carriera stanno spingendo sempre più giovani medici a cercare opportunità all’estero. Le mete più gettonate includono paesi come Israele, Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito, dove i compensi e le condizioni di lavoro sono notoriamente migliori rispetto all’Italia.

Le cause di questa emigrazione sono molteplici. La remunerazione media degli specialisti in Italia è tra le più basse in Europa, e la mancanza di sicurezza lavorativa e di opportunità di crescita professionale contribuisce a spingere i medici oltre confine. Inoltre, la pandemia di COVID-19 ha esacerbato la situazione, lasciando delusi molti che speravano in una stabilizzazione della loro condizione lavorativa, e portando molti di loro a cercare migliori opportunità in altri paesi.

Non è solo il settore sanitario italiano nel suo complesso a essere colpito da questa emigrazione verso paesi esteri. Anche le regioni interne al paese stanno subendo un vero e proprio svuotamento di professionisti. Come la Sicilia che ultimamente sta registrando una situazione critica, con una costante migrazione di giovani medici verso il Nord Italia. Infatti, gli studenti che si formano al Nord sono maggiormente incentivati a restarvi dopo aver concluso gli studi, mentre chi decide (o è costretto) a scendere al Sud per formarsi, lo abbandona in un secondo momento. Una tendenza che sta creando dei buchi nel sistema sanitario locale e mettendo a rischio la qualità dell’assistenza sanitaria fornita alle comunità.

Il sistema sanitario rischia il collasso

L’emigrazione dei medici italiani rappresenta una minaccia significativa per la stabilità e la sostenibilità del sistema sanitario nazionale. La pandemia da COVID-19 ha messo chiaramente in mostra la grande importanza di questa figura professionale e cosa accade quando scarseggia. È fondamentale che vengano adottate misure concrete per migliorare le condizioni di lavoro e incentivare i medici a rimanere nel paese. In caso contrario, l’Italia rischia di perdere una parte preziosa dei suoi professionisti, con conseguenze drammatiche per la salute e il benessere dei suoi cittadini.

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