Il mar Mediterraneo sulle coste di Lampedusa continua a macchiarsi di rosso. L’ennesimo naufragio in acque italiane riapre il dibattito sull’immigrazione, una piaga che affligge ormai da anni il nostro Paese. Uomini, donne e bambini disperati che cercando di raggiungere le nostre coste e troppe volte perdono la vita in un viaggio che di semplice non ha nulla.
Oggi a non essere riusciti a toccare la terra ferma, quella di Lampedusa, che appare per prima agli occhi degli immigrati, sono due uomini adulti e una neonata. Tre vittime di un terribile naufragio, a cui neanche la nave di soccorso di una Ong tedesca è riuscita a porre fine. La madre della piccola è stata messa in salvo e dovrà ora convivere con la terribile verità di essere sopravvissuta alla sua bambina, colpevole solo di essere nata nel posto sbagliato al momento sbagliato.
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Lampedusa, le ricerche dei tre dispersi
Il naufragio sarebbe avvenuto in area a Sar, dove il veliero della ong tedesca People in motion è intervenuto non appena ha avvistato il barchino carico di migranti. Durante le operazioni di soccorso, però, le persone a bordo dell’imbarcazione erano molto agitate e nel tentativo di essere salvate sono cadute in mare, nelle vicinanze di Lampedusa.
All’arrivo della motovedetta della Guardia Costiera sono state salvate 44 persone, mentre i due uomini e la neonata di quattro mesi sono stati dichiarati dispersi. L’imbarcazione trasportava passeggeri originari della Guinea. Proseguono per ora le ricerche dei tre dispersi portate avanti dalla Guardia Costiera.
Nelle ultime settimane i naufragi con vittime sono aumentati. Lo scorso 25 marzo tre giovani sono caduti in mare durante un’operazione di soccorso condotta da una nave cargo. Di loro si sono definitivamente perse le tracce. Il 14 marzo un giovane della Guinea è caduto in acqua e non è mai più stato ritrovato. Il 23 marzo è stato il turno di una bambina di soli 15 mesi, che non ha potuto far altro che soccombere alle acque.
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