Una neonata di pochi giorni è stata lasciata da i suoi genitori nella culla termica della Parrocchia di San Giovanni Battista a Bari. Un gesto d’amore da parte di una madre, e forse di un padre, che non potevano prendersi cura della neonata. Una decisione difficile che però non ha messo in alcun pericolo la piccola e le ha permesso di essere tempestivamente recuperata e trasportata in ospedale per gli accertamenti del caso.
Don Antonio Ruccia è stato il primo a poter prendere in braccio la neonata, grazie al segnale inviato dalla culla che lo ha avvisato della presenza della piccola, ed è stato affidato a lui anche il compito di darle un nome.
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Bari, il ritrovamento della piccola
Chi ha lasciato la bambina è stato veloce e attento e non ha lasciato tracce. Nessun biglietto, né un borsa per il cambio della bambina. Neanche la portiera della parrocchia ha notato qualcosa, anche se la sua postazione è molto vicina alla culla termica. La presenza della bambina è stata notificata a Don Antonio Ruccia dalla culla stessa, in grado di inviare un segnale telefonico grazie ad un sensore.
Il ritrovamento è avvenuto intorno alle 7:30 del mattino di oggi ed ha lasciato di stucco anche il sacerdote, che ormai da tre anni non riceveva alcun allarme dalla culla. “Stavolta, rispetto a tre anni fa, è stata peggio per agitazione e gioia: quando ho sentito squillare il cellulare che mi avvisava che nella culla termica c’era qualcosa il mio cuore ha cominciato a scalpitare”, ha dichiarato il parroco facendo riferimento all’episodio accaduto tre anni prima, quando per la prima volta un bambino è stato lasciato nella culla.
“La piccola piangeva come un ossesso, indossava una tutina di colore verde, uno smanicato rosa e un cappellino. Accanto a lei non c’era altro: non un biglietto, non un cambio“, ha raccontato Don Antonio Ruccia, per poi ricordare il ritrovamento del 2020, dove il bimbo era stato lasciato insieme ad un biglietto con su scritti nome e indicazioni varie sulle sue abitudini.
Don Antonio Ruccia: “Si chiamerà Maria Grazia, come la Madonna“
Questa volta la bimba è stata lasciata senza nome e senza altre indicazioni. Tale situazione è durato però poco, grazie alla prontezza di Don Antonio Ruccia che, alla domanda dei carabinieri intervenuti che reclamavano un nome per la piccola, ha risposto con sicurezza “Maria Grazia“.
Un nome che per il parroco ha un grande valore, essere quello della madre di Dio. “Spero che la Madonna accompagni questa piccina per tutta la vita, per questo le ho dato il Suo nome“, ha dichiarato il sacerdote, per poi raccontare commosso: “Quella piccola, a pochi giorni dal Natale del nostro Signore, mi ha fatto un dono: è come se fossi venuto di nuovo al mondo“.
La piccola è ora stata affidata al reparto di Neonatologia del Policlinico di Bari e come da prassi è stato allertato il Tribunale per minorenni dopo che Don Antonio ha sporto denuncia.
La culle termica di Bari a salvaguardia dei bambini abbandonati
A salvare la piccola dal gelo di questo dicembre è stata proprio la culla termica della parrocchia di Bari, unica nella provincia a possederne una. Nella regione Puglia sono tre in totale le culle termiche dotate di sensori presenti sul territorio; le altre due si trovano nei comuni di Monopoli e Taranto.
Nel caso di Bari, la culla è stata posta in un locale della parrocchia, facilmente raggiungibile e appositamente allestito. È stata donata dai parrocchiani stessi ed è la prima nata nella Regione. Oltre al caso di questa mattina, la culla ha ospitato anche un altro neonato, ormai tre anni fa. Il piccolo in quel caso era un maschietto ed il suo nome, Luigi, era stato scritto sul biglietto lasciato anch’esso nella culla.
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