È morto all’età di 91 anni l’artista Fernando Botero, il più conosciuto pittore e scultore colombiano. A riportarlo è la testata El Tiempo che – citando fonti vicine al pittore – riferisce che abbia avuto un problema di salute per il quale era stato ricoverato per diversi giorni. Secondo l’emittente colombiana W Radio, si trattava di una polmonite.
L’ex presidente del Paese, il premio Nobel per la Pace Juan Manuel Santos, è stato fra i primi a commentare la notizia su X: “Siamo profondamente dispiaciuti per la scomparsa di Fernando Botero, uno dei più grandi artisti colombiani e del mondo. Sempre generoso con il suo Paese, grande amico e appassionato costruttore di pace. Le nostre più sincere condoglianze a tutta la sua famiglia“, ha scritto Santos.
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Botero: a Pietrasanta il saluto all’artista, sabato 7 ottobre i funerali
Tre giorni italiani per salutare il grande Botero. L’artista sarà sepolto accanto alla sua amata Sophia Vari, che dal maggio scorso riposa nel cimitero di comunale di Pietrasanta, in provincia di Lucca. Le ceneri del pittore arriveranno dalla Colombia in Versilia all’inizio della prossima settimana. A Pietrasanta giovedì 5 ottobre alle ore 10 aprirà la camera ardente presso la chiesa di Sant’Antonio Abate, in via Mazzini, affrescata nel 1993 dall’artista colombiano con i due grandi dipinti raffiguranti “La Porta del Paradiso” e “La Porta dell’Inferno“. Qui le ceneri del maestro Botero, saranno esposte anche il giorno dopo, dalle 8 alle 20.
Sabato 7 ottobre, ancora presso la chiesa della Misericordia, alle ore 10 è previsto un momento di omaggio e ricordo con interventi istituzionali e dei familiari. Da qui si comporrà il corteo diretto al Duomo di San Martino, dove alle ore 11 si svolgeranno i funerali. Al termine le ceneri saranno accompagnate al cimitero di Pietrasanta per la tumulazione.
Botero verrà sepolto a Pietrasanta, in provincia di Lucca
Fernando Botero amava l’Italia, al punto tale che secondo le sue volontà, sarà sepolto a Pietrasanta, in provincia di Lucca, paese i cui era cittadino onorario e dove aveva lavorato a lungo. A spiegarlo è il figlio Fernando Botero Zea all’Ansa: “Dopo la Colombia, l’Italia era il Paese più importante per mio padre”. Secondo Botero Zea il padre aveva espresso la volontà di essere sepolto nel cimitero comunale di Pietrasanta.
Chi era Fernando Botero
Fernando Botero è uno degli artisti più iconici e riconoscibili del mondo. Le sue opere, caratterizzate da figure umane e oggetti gonfiati e voluttuosi, sono state esposte nei musei e nelle gallerie di tutto il pianeta, e hanno contribuito a rendere l’artista colombiano uno dei più amati e apprezzati del XX e XXI secolo.
Botero è nato a Medellín, in Colombia, nel 1932. Ha iniziato a dipingere da bambino, e ha studiato arte all’Accademia di Belle Arti di Medellín. Nel 1952, si è trasferito a Madrid, dove ha continuato la sua formazione artistica. Nel 1957, si è trasferito a New York, dove ha vissuto per diversi anni.
Botero: l’estetica unica della sue opere
Le opere di Botero sono caratterizzate da un’estetica unica, che si basa sull’uso di figure umane e oggetti gonfiati e voluttuosi. Questa caratteristica, che l’artista ha definito “iperrealismo”, è stata fonte di dibattiti e controversie, ma è anche ciò che ha contribuito a renderlo un artista così riconoscibile e popolare.
Botero ha affermato che la sua intenzione non è quella di ritrarre la realtà in modo realistico, ma di creare un mondo fantastico e surreale, in cui le figure umane sono rappresentate come icone di bellezza e prosperità. Le sue opere sono spesso interpretate come una critica alla società consumistica e alla cultura dell’abbondanza, ma possono anche essere viste come un inno alla vita e alla gioia.
Botero è uno degli artisti più prolifici del mondo. Ha dipinto migliaia di opere, tra cui dipinti, sculture, disegni e incisioni. Le sue opere sono esposte in musei e gallerie di tutto il mondo, e sono state vendute per milioni di dollari.
Botero ha ottenuto Legion d’Onore francese, la Medaglia d’Oro al Merito Culturale della Colombia e la Medaglia d’Oro al Merito Culturale del Messico.
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