Ci ha lasciato uno dei più grandi giornalisti italiani, l’inviato che ha portato la sua voce in giro per il mondo
Gianni Minà, uno dei più grandi giornalisti italiani, è morto a Roma all’età di 84 anni. La sua scomparsa lascia un vuoto nella professione e nella cultura italiana. Minà, nato a Torino il 17 maggio 1938, ha portato la sua voce in giro per il mondo guidato dalla costante ricerca della verità.
La sua carriera giornalistica inizia nel 1959 a Tuttosport e l’anno successivo è la volta della RAI. Negli anni successivi prende a viaggiare per il mondo: racconta la guerra in Vietnam, la rivoluzione cubana, il colpo di Stato in Cile e la caduta di Salvador Allende e molti altri eventi storici.
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Stile di scrittura unico, attenzione particolare alle storie delle persone comuni e alle loro condizioni di vita, è la cifra che lo ha contraddistinto. Il suo libro “Il gioco delle parti” è diventato un classico del giornalismo italiano; nello stesso ha raccolto esperienze e riflessioni sui viaggi e sulle persone incontrate.
Sostenitore dei diritti umani e della libertà di stampa, nel 2004 ha dato vita alla Fondazione Gianni Minà, che ha lo scopo di promuovere la cultura e il giornalismo indipendente in Italia e in tutto il mondo.
Il mondo del giornalismo ha perso uno dei suoi più grandi rappresentanti, mentre la cultura italiana ha perso uno dei suoi testimoni più importanti.
Gianni Minà resterà per sempre nei cuori di chi lo ha conosciuto, nei ricordi di chi ha letto le sue storie e apprezzato le sue magistrali interviste. Il suo lavoro e la sua dedizione resteranno un esempio per le future generazioni di giornalisti.
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