Seveso, 47 anni fa il disastro ambientale italiano più grave di sempre

Il 10 luglio del 1976, a Seveso, dall'azienda chimica Icmesa fuoriuscì una nube tossica di diossina. Da quel momento la vita dei cittadini cambiò per sempre

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Accadeva 47 anni fa, a Seveso, in Brianza, uno dei più drammatici disastri ambientali italiani: dall’azienda chimica Icmesa fuoriuscì una nube di diossina.

Seveso: Cosa accadde nel terribile incidente di Seveso?

La nube uscì fuori dall’industria chimica di Meda, un piccolo comune di Seveso. L’azienda lavorava prodotti chimici e farmaceutici ed era malvista dal indaco dell’epoca e dagli abitanti della zona, costretti a respirare ogni giorno gas, e vivere tra gli scarichi ed inquinamento delle falde acquifere.

Addirittura denunciato nel 1974, il direttore di Icmesa venne poi assolto per insufficienza di prove. Venne accusato di “aver adulterato e deturpato acque sotterranee potabili, rendendole dannose per la salute pubblica”.

La “diossina di Seveso”

In Brianza tutti ricordano quella data: era il 10 luglio 1976 quando il sistema di controllo di un reattore chimico andò in avaria, a causa dell’alta temperatura, dando vita a una delle diossine più tossiche di sempre, la TCDD (soprannominata “diossina Seveso)”.

Seveso: le disastrose conseguenze

La nube tossica non lasciò scampo ai comuni vicini, colpendoli tutti. L’azienda venne chiusa il 18 luglio, ma la zona fu evacuata soltanto 14 giorni dopo: demolite case, distrutte le piantagioni e abbattuti gli animali.

I cittadini e i lavoratori e sindaci delle città colpite rimasero all’oscuro della gravità della situazione, per colpa dei dirigenti Icmes, che minimizzarono totalmente l’incidente, continuando a vivere e lavorare come nulla fosse, inconsapevoli di inalare e consumare (tramite ortaggi) veleno.

La notizia fu oscuro per oltre una settimana, finché non iniziò a parlarne la stampa, anche grazie all’intervento di Laura Conti, ambientalista italiana, partigiana, medico, scienziata, divulgatrice e politica italiana, che si schierò immediatamente al fianco della popolazione e cercò di rompere il muro di silenzio che si era abbattuto su Seveso.

Ma una volta che le acque si sono placate, la terribile vicenda è scomparsa con gli anni, sfumando nei ricordi e nella memoria di coloro che non l’hanno vissuta sulla pelle.

Ma perché? Il motivo è che a Seveso non si sono verificate morti accertate o effetti immediati, ma è pure vero che le conseguenze si trascinano fino ai giorni nostri. Oggi, a 47 anni dall’accaduto, la dolorosa vicenda torna alla luce.

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