Cambiamento climatico, il rapporto Copernicus definisce l’Europa il continente più caldo del 2024

L’Europa è di nuovo il continente più caldo del 2024: il rapporto Copernicus fra afa estrema e alluvioni fuori controllo

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L’ultimo rapporto del Servizio Per Il Cambiamento Climatico Copernicus ha riconsegnato all’Europa il titolo, non proprio lusinghiero, di continente più caldo del 2024. Il riscaldamento globale, che sta colpendo ormai tutto il mondo, sembra essere particolarmente intenso nel continente europeo, che ha vissuto i 10 anni più caldi dal 1950. La situazione è critica, e, secondo le stime, peggiorerà di anno in anno, creando delle condizioni ambientali anomale e dannose per l’Europa e per i suoi abitanti.

Cambiamento climatico, la situazione in Europa

Secondo Copernicus il continente europeo sembra essersi diviso in due zone climatiche profondamente differenti; da una parte l’est dove si è sviluppato un caldo secco, mentre ad ovest è funestato da un clima molto umido, quasi tropicale, con un elevato indice di piovosità.

Proprio quest’ultima zona è stata interessata dalla moltitudine di alluvioni che, nel corso degli anni, sono aumentate sempre più, portando immensi danni umani ed economici. Copernicus si è soffermato proprio su quest’ultimo dato, evidenziando che nel 2024 in Europa le tempeste e le alluvioni hanno causato danni per un totale di 18 miliardi di euro; ma ancora più grave e terrificante è il numero delle vittime: 413.000, di cui più di 300 hanno perso la vita. 

Cambiamento climatico, il fenomeno

I dati raccolti da Copernicus sul cambiamento climatico dimostrano che esso non è rappresentato soltanto da un mero “aumento delle temperature” ma anche da un insieme di reazioni a catena, il cui susseguirsi porta a conseguenze disastrose. L’innalzarsi dei gradi sul termometro globale è solo la punta di un grande iceberg, anche se di così grandi non se ne vedono più di questi tempi, e quelli che restano solo dei miseri ghiaccioli.

L’aumento delle temperature porta, infatti, i mari a scaldarsi e a far evaporare molta più acqua del normale. Il vapore crea una sorta di calotta che aumenta estremamente il livello di umidità nella troposfera: altro calore rimane poi bloccato nella calotta di vapore, altra acqua continua ad evaporare e così aumenta l’intensità di tempeste ed alluvioni

Omm, servono piani per fronteggiare il cambiamento climatico

Sulla base dei dati di Copernicus, l’Omm ha evidenziato la necessità per tutti gli stati del mondo, in particolare per le città europee, di disporre di dei piani di ripresa ambientale o degli adeguati sistemi per fronteggiare queste avverse condizioni climatiche, poiché, sempre secondo i dati, peggioreranno andando avanti con gli anni.

Secondo l’Omm a disporre di questi piani è soltanto la metà dei centri urbani in Europa, che, rispetto al 2018 in cui soltanto un quarto ne erano provviste, rappresenta un miglioramento: ma non è ancora abbastanza; la crisi climatica ormai è la realtà di tutti i giorni, moltissime persone hanno perso la vita o non hanno più un tetto sopra la testa, e la necessità di contrastare il grave cambiamento del clima si fa sempre più urgente.

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