Biomass, ecco come studierà le foreste dallo spazio

Un'orbita di 5 anni per quantificare il contributo delle foreste nel ciclo globale del carbonio. La missione è il frutto della collaborazione scientifica e industriale europea

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Una missione europea per “comprendere lo stato e l’evoluzione delle foreste del mondo” con una mappatura in 3D. Questa è l’idea alla base del lancio, avvenuto con successo oggi alle 11:15 da Kourou in Guyana Francese, del razzo Vega C con a bordo Biomass.

Durante il suo ciclo in orbita, ad un’altezza di 666 chilometri per un periodo di 5 anni, lavorerà per quantificare con un dettaglio il reale contributo delle foreste nel ciclo globale del carbonio, un dato fondamentale per prevedere l’evoluzione del cambiamento climatico. 

Biomass e l’impatto dei cambiamenti climatici

La domanda di partenza del progetto è: In che stato sono le foreste del nostro pianeta?. Molti sono stati nei decenni i tentativi di rispondere a questa domanda e finalmente, grazie alla tecnologia d’eccellenza, Biomass riuscirà a darci una risposta.

I dati prodotti, sulla quantità e la qualità della biomassa forestale, renderanno possibile monitorare il ciclo globale del carbonio, migliorare le proiezioni climatiche e supportare strategie di mitigazione efficaci. La missione si svolgerà in due fasi principali: un periodo topografico di 18 mesi, dove verrà creata una mappa globale 3D della vegetazione con risoluzione verticale di 15-20 metri, e una fase interferometrica di circa 4 anni. Quest’ultima servirà a monitorare eventuali cambiamenti in atto.

Mappando il materiale legnoso nelle foreste terrestri, questo satellite rivoluzionario svolgerà un ruolo cruciale nell’approfondire la nostra comprensione di come le foreste influenzino il ciclo globale del carbonio” riporta il sito dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

Durante il suo periodo di orbita, Biomass osserverà circa otto cicli di crescita delle foreste, monitorandone la deforestazione e analizzando le conseguenze legate a perdita di habitat naturali, rimboschimento e impatti sulla biodiversità.

La cooperazione europea

Michael Fehringer, responsabile del progetto Biomass dell’ESA, ha dichiarato: “Dopo anni di innovazione e collaborazione con la comunità scientifica e l’industria spaziale, siamo più che entusiasti di vedere il satellite pronto per il lancio“.

Il razzo VegaC fa parte della nuova generazione di lanciatori sviluppata dall’azienda italiana Avio, mentre la costruzione del satellite Biomass ha visto la partecipazione di oltre 50 aziende europee guidate da Airbus UK.

La mappatura avverrà grazie ad un radar ad apertura sintetica in banda P, dove l’azienda italiana Leonardo ha progettato l’amplificatore di potenza radar del satellite, che consente di inviare segnali ad altissima potenza rivelare altezza, struttura e densità delle foreste.

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