La situazione nelle carceri italiane continua ad essere un problema senza soluzione. Mentre i suicidi e le aggressioni alle guardie penitenziarie aumentano, gli appelli alle istituzioni sembrerebbero rimanere senza risposta. Solo due giorni fa in Sicilia, in un carcere di Ragusa, due agenti sono rimasti feriti durante un aggressione da parte di un detenuto, che avrebbe finto di tentare il suicidio. Nelle stesse ore a Palermo, un detenuto minorenne dell’istituto penitenziario Malaspina ha tentato di impiccarsi nella sua cella.
Immediato l’intervento della Uil polizia penitenziaria, che ha nuovamente posto l’attenzione sulla grave situazione in cui versano gli istituti detentivi italiani. Sulla questione, oggi, si sono espressi sia Osvaldo Napoli di Azione, sia il senatore Filippo Sensi del Partito democratico. Entrambi hanno riconosciuto il grave problema che affligge le carceri del nostro Paese e hanno proposto alcune possibili soluzioni che potrebbero essere applicate.
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Napoli (Azione): “Amnistia e indulto strumenti sempre applicati in passato“
“Sono costernato e addolorato come tanti italiani nell’apprendere che dal primo gennaio si contano 47 suicidi in carcere, comprese le guardie penitenziarie” ha dichiarato Osvaldo Napoli, sottolineando che il problema del sovraffollamento può essere risolto tramite la costruzione di nuove strutture penitenziarie, ma anche attraverso misure diverse.
“Esso si contrasta anche con gli strumenti costituzionali dell’amnistia e dell’indulto – ha infatti dichiarato il politico di Azione – Strumenti sempre applicati in passato e sempre per le stesse ragioni. A conferma che la realizzazione di nuovi istituti di pena continua a essere scritta nel libro dei sogni. Trovo però orribile che le inadempienze dello Stato siano pagate con la vita dai carcerati“.
Sensi (Pd): “Il numero dei suicidi nelle carceri è intollerabile“
Anche il senatore Filippo Sensi del Pd ha individuato nelle misure alternative possibili soluzioni al problema del sovraffollamento delle carceri. “Non ho competenze sulla giustizia, parlo a titolo personale” ha dichiarato il democratico, aggiungendo: “Il numero di suicidi in carcere non è tollerabile, le soluzioni da mettere in campo non più differibili. L’indulto è una risposta? Facciamolo. La depenalizzazione? Lavoriamoci. Le misure alternative? Che aspettiamo?“.
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