Rocco Siffredi accusato: “Erano stupri…”, l’inchiesta de Le Iene

Nella puntata de Le Iene del 29 aprile, sono emerse nuove testimonianze di attrici che accusano Rocco Siffredi di averle costrette a pratiche sessuali non consensuali durante le riprese, accuse da lui smentite

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Nella puntata de Le Iene, andata in onda martedì 29 aprile, è stato trasmesso un nuovo servizio che raccoglie ulteriori testimonianze contro Rocco Siffredi, noto attore e regista nel mondo del cinema per adulti. Diverse performer, alcune a volto scoperto, hanno accusato il divo dell’hard di non aver rispettato il loro consenso durante le riprese, raccontando episodi in cui si sarebbero sentite obbligate a compiere pratiche sessuali non concordate in precedenza.

Tra le testimonianze più forti, quella di Marika Milani, che ha parlato delle cosiddette gang bang, definite redditizie per la produzione, ma vissute dalle attrici come esperienze al limite della sopportazione, spesso senza tutele e sicurezza adeguate. Le accuse riguardano soprattutto episodi di rapporti anali imposti contro la volontà delle ragazze, con la pressione del sistema a cui si aggiungeva il peso della figura carismatica e dominante di Siffredi.

Rocco Siffredi accusato di abusi sessuali a Le Iene

Una giovane performer ha raccontato che, appena entrata nel settore, si è trovata a subire una scena che non voleva girare: “Continuavo a dire No, ma lui è la grande star del porno. Alla fine ha mandato via l’altro attore e ha continuato da solo“. La donna ha descritto un ambiente psicologicamente opprimente, dominato dal prestigio di Siffredi e dalla paura di perdere opportunità di lavoro.

Anche Priscilla Salerno ha commentato duramente: “Può farlo solo con ragazze inesperte, che non sanno come si gira una scena. Il consenso è fondamentale. Non siamo animali. Solo perché facciamo porno, non significa che dobbiamo essere usate, maltrattate o stuprate“.

Dal canto suo, Rocco Siffredi ha smentito ogni accusa, definendo le ricostruzioni non veritiere. Il servizio ha riacceso il dibattito sulla tutela dei diritti e del consenso nel mondo dell’intrattenimento a luci rosse, sottolineando la necessità di regole chiare, trasparenza e protezione, soprattutto per le lavoratrici più giovani e inesperte.

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