“Causa finita est“. Il Cardinale Angelo Becciu ha deciso di porre fine alla polemiche gravitanti intorno alla sua persona rinunciando a prendere parte al Conclave che dal prossimo 7 maggio si riunirà in Vaticano per eleggere il nuovo Papa. Le motivazioni dietro la sua decisione, almeno ufficialmente, riguardano la volontà di voler rispettare la decisione di Bergoglio, che lo aveva privato dei suoi obblighi di porporato, e allo stesso tempo quella divina.
Becciu, in realtà, si sarebbe trovato di fronte alla possibilità di risanare finalmente il suo nome e la sua nomina, per poi scoprire che il processo a cui stava andando incontro avrebbe potuto trasformarsi in un’arma a doppio taglio. Ai suoi fratelli Cardinali sarebbe infatti spettato il compito di decidere del suo destino, all’interno di quello che è stato definito un pre-Conclave, con l’obiettivo di comprendere se Becciu avrebbe avuto diritto o no ad esprimere un voto sul prossimo Pontefice.
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Il Conclave avrà inizio il prossimo 7 maggio alle 16 con la prima votazione. Le stime di numerosi cardinali è che le votazioni dureranno poco. Il Cardinale Louis Raphael Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei, ha confermato l’atmosfera “fraterna e sincera” e si è spinto a sostenere che il Conclave “sarà breve, durerà tre giorni“. Il Cardinale Giuseppe Versaldi ha invece spiegato di non essere certo di questo dato, ma che al momento “non ci sono state convergenze sui nomi“.
Conclave, i motivi dietro la decisione di Becciu
Una vera e propria elezione, più terrena che spirituale, che avrebbe potuto tramutarsi in una vera e propria ghigliottina per la carriera del porporato sardo. Angelo Becciu ormai da cinque anni si trova a convivere con l’accusa di aver utilizzato in maniera impropria i fondi della segreteria dello Stato Vaticano. Un’accusa infamante che avrebbe incrinato i rapporti solidissimi che aveva instaurato con Jorge Mario Bergoglio.
Papa Francesco, infatti, nel 2023 decise di privarlo, prima della sentenza in primo grado del suo processo, dei suoi doveri di cardinale, senza però rimuovere la sua nomina. Una punizione durissima che alla morte del Pontefice ha però portato all’apertura di un vero e proprio caso mediatico ed ecclesiastico. Becciu può o no partecipare al Conclave? Questa è la domanda che è stata sottoposta alla Curia e su cui al momento non c’è stata effettivamente risposta.
Il caso è stato infatti aggravato dalla presenza di due lettere, una risalente al 2023 e una al periodo di ricovero del Pontefice, vistate con una “F“, che confermerebbero le intenzioni di Papa Bergoglio di escludere Becciu dal Conclave. Di fronte a tale consapevolezza, il porporato sardo ha compreso le difficoltà di fronte a cui avrebbero potuto trovarsi i suoi fratelli e soprattutto i pericoli per la sua carriera. Una bocciatura pubblica da parte di un pre-Conclave avrebbe potuto macchiare irrimediabilmente il suo nome.
Dopo tre colloqui fondamentali, con il camerlengo Kevin Farrell, il Decano Giovanni Battista Re e il cardinale Pietro Parolin, Becciu ha quindi deciso di rinunciare personalmente al Conclave. Una scelta apprezzata dagli altri Cardinali, che potranno quindi risparmiarsi il peso di una votazione e che sono ora consapevoli di poter votare il nuovo Pontefice senza il rischio di un’impugnazione da parte del cardinale italiano. Resta però da capire se comunque Becciu riuscirà ad influire sulla votazione, spostando parte dei voti a favore di un favorito.
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