Mattarella, morti sul lavoro e salari tra le priorità del Paese

A pochi giorni dalla Festa dei lavoratori, il Capo dello Stato ha ricordato l'importanza dei diritti sul lavoro, ponendo l'attenzione sull'urgente e necessario intervento dello Stato a tutela della sicurezza dei lavoratori

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L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro“, lo ha ricordato Sergio Mattarella a pochi giorni dal Primo maggio, Festa dei Lavoratori, in occasione della visita all’azienda BSP Pharmaceuticals S.p.a. di Latina. Un messaggio chiaro che troppo spesso sembra essere dato per scontato o non rispettato in tutte le sue sfaccettature e che rischia di lasciare il Paese in uno stato confusionale, tanto da far dimenticare ai cittadini i diritti che loro spettano.

Tutto attorno a noi cambia velocemente. Ciò che non tramonta è il carattere del lavoro, come espressione della creatività e della dignità umana“. Mattarella pone quindi l’accento sull’importanza del ruolo svolto dalle istituzioni, che devono vigilare affinché ogni singolo lavoratore italiano viva il lavoro come tale, senza perdere di vista i valori e i doveri che esso porta con sé. In questo senso, il Presidente della Repubblica ha sottolineato il grave deficit che soffoca l’Italia e i suoi lavoratori.

Mentre si registrano segnali incoraggianti sui livelli di occupazione, permangono aspetti di preoccupazione sui livelli salariali“, ha messo in luce Mattarella, sottolineando come dal 2008 ad oggi l’Italia si sia distinta per una dinamica salariale negativa, in cui gli stipendi degli italiani, invece di crescere in relazione al costo della vita, si sono tragicamente abbassati. Le famiglie italiane, di conseguenza, faticano a reggere il ritmo, mentre le diseguaglianze aumentano e non tutti riescono a godere adeguatamente dei frutti dell’innovazione e del progresso.

Una situazione che necessita quindi di un intervento immediato, affinché questo fattore vada a mano a mano riducendosi, risollevando i destini delle famiglie italiane. Solo due giorni fa, Eurostat ha riportato come il 9% dei lavoratori full time abbia uno stipendio che è inferiore al 60% della media nazionale. Un dato impressionante che dimostra come la soglia della povertà nel nostro Paese sia sempre più alta.

Mattarella: “Non si accetta indifferenza sulle morti sul lavoro”

Il Capo dello Stato ha poi dedicato parte del suo discorso anche alle differenze salariali esistenti tra i lavoratori italiani e quelli immigrati. “Il trattamento dei migranti, con salari che secondo l’Oil risultano inferiori di un quarto rispetto a quelli dei connazionali, se non con fenomeni scandalosi come il caporalato, va contrastato con fermezza“, esorta Mattarella, nel corso dell’evento organizzato proprio a Latina, città che lo scorso anno ha visto la morte del bracciante Satnam Singh.

Rimanendo sulla questione dei diritti del lavoro, il Presidente della Repubblica ha poi affrontato la delicata questione delle morti sul lavoro, sottolineando l’urgenza della questione e la necessità di un intervento tempestivo ed efficace per ridurre il problema. “Non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione“, ha tuonato Mattarella, non accettando scusanti di alcun tipo per una piaga che quotidianamente uccide cittadini italiana, la cui unica colpa è quella di essersi presentati a lavoro.

Il Capo dello Stato ha quindi esortato le istituzioni, le imprese e i lavoratori a svolgere la loro parte con attenzione e riguardo, al fine di diminuire e possibilmente azzerare le morti bianche nel nostro Paese. “Il lavoro non può consegnare alla morte, ma sia indice di sviluppo, motore di progresso, sia  strumento per realizzarsi come persona“, è la linea che Mattarella presenta al Paese, nella speranza che questo ennesimo appello non cada nel vuoto, ma venga colto per porre fine al più presto alle tragedie a cui purtroppo l’Italia si è abituata ad assistere.

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