Tajani tiene banco: “Roma è il centro del mondo e FI fondamentale nel Ppe”

Il vicepremier ha dato la propria lettura del meeting tra Zelensky e Trump a San Pietro che lo stesso tycoon ha definito "l'ufficio più bello del mondo". Al via oggi il Congresso del Partito Popolare europeo a Valencia dove il leader forzista, come anticipato su Il Messaggero, proporrà di dare inizio a una "rivoluzione istituzionale" del partito europeo affinché si raggiunge concretezza negli obiettivi

5 Min di lettura

Il vis à vis tra il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump e il leader ucraino, Volodymyr Zelensky che parlano di pace seduti nella Basilica di San Pietro è un’immagine che rimarrà impressa nelle memorie politiche internazionali. Un mix di elementi che, per il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è stato la dimostrazione della centralità della città di Roma nelle questioni internazionali, come centro di confronto tra le grandi potenze globali.

In conversazione con Il Messaggero, il vicepremier forzista, estremamente soddisfatto e positivo, fa il punto dell’attuale situazione di dialogo tra Washington, Mosca e Kiev, esprimendo positività che “stavolta ci sia la volontà di concludere” con il conflitto russo-ucriano. Pur restino in ballo i piani del Presidente russo, Vladimir Putin, quell’incontro post esequie di Papa Francesco, tra due leader che solo a fine febbraio si sono salutati in uno Studio Ovale nella peggiore delle atmosfere, “trasmette l’idea della centralità di Roma e dell’universalità della Chiesa“. Infatti, sarebbe emerso e stato apprezzato anche tutto l’aspetto organizzativo messo in atto nella Capitale.

Nonostante le “immagini siano importanti“, purtroppo non bastano per poter affermare con certezza che la pace sia “più vicina“. “E’ stato aggiunto un passo importante – riconosce Tajani – e c’è comunque ancora molto lavoro da fare“, e il governo italiano sta lavorando proprio in questo senso.

La guerra in Ucraina

Dobbiamo accelerare verso una pace seria, giusta, definitiva, che metta fine a questa vergogna che abbiamo dovuto subire“. Il Ministro forzista tiene fermo il punto in merito al raggiungimento di un accordo una volta per tutte che urge sempre più raggiungere. Aprendo la finestra del “no” categorico nella proposta di pace del Presidente statunitense all’annessione dell’Ucraina nella Nato, Tajani sposta piuttosto l’attenzione sull’ingresso di Kiev nell’Ue. “In quanto tempo possa verificarsi questo ingresso, non lo so“, ammette il vicepremier sottolineando però l’entrata dei Balcani nel 2030 che “mi piacerebbe anticipare e credo che si possa fare“.

Il futuro possibile meeting Trump-Von der Leyen

Sulla scia del faccia a faccia ucraino.statunitense, restano prioritari altri futuri incontri che si attendono con particolare fervore, ovvero il summit tra Trump e la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di cui il vicepremier si dice ottimista. Sarà, secondo il Ministro della Farnesina che non si lascia sfuggire un’ipotesi di data, un incontro che “sono convinto si svolgerà” perché è nel reciproco interesse delle due sponde dell’Occidente e dove “Roma sarebbe – anche questa volta – un’ottima scelta“.

Non mancano però le scommesse su quando potrebbe essere fissata la data del summit Trump-von der Leyen sul calendario, dall’inaugurazione del nuovo pontificato nelle prossime settimane, al vertice Nato a giugno, che potrebbe però essere troppo lontana.

Tajani, FI e Ppe: “Occorre riscoprire la vera anima dell’Europa”

A proposito di Unione europea, nella giornata odierna si darà il via al congresso del Partito Popolare europeo (Ppe) a Valencia, dove si riunirà “la più grande famiglia politica in Europa – spiega il vicepremier – con oltre 80 partiti membri, 14 commissari europei più la Presidente Von der Leyen e 188 membri del Parlamento di Strasburgo e Bruxelles“, oltre a 800 delegazioni e 1200 ospiti provenienti da 40 Paesi.

Considerando l’attuale scenario globale e dei rapporti internazionali, Tajani chiarisce che il Ppe serve a dare stabilità al continente, visto che l’Europa dovrà essere protagonista di “una rivoluzione pacifica“, nono appena raggiunta l’intesa tra Russia e Ucraina e “una rivoluzione istituzionale” che è necessaria per rispondere concretamente ai cittadini. Dal Congresso inoltre, il leader di Forza Italia anticipa che lancerà una serie di “messaggi” come la fine del voto all’unanimità, necessario per impedire “il successo dei populisti“, unificare le figure della Presidente della Commissione e del Consiglio europeo, elezione diretta del Presidente Ue, oltre a proporre più potere di iniziativa legislativa al Parlamento comunitario.

E ancora – specifica Tajani – meno regole e meno burocrazia, nuova politica ambientale che tenga conto della questione sociale e dell’industria e dell’agricoltura, favorendo la crescita“. Forza Italia, essendo un partito europeista, nel Ppe svolge “un ruolo importante, anche perché bisogna riscoprire i valori fondanti dell’Unione e la vera anima dell’Europa, che non è né burocratica né centralista“.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo