Sembra finalmente arrivata a una svolta una delle tante questioni che nelle ultime settimane ha visto protagonista il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè. La deputata di Fratelli d’Italia ha infatti ritrovato le fatture delle due borse che regalò nel 2014 a Francesca Pascale, quando quest’ultima era ancora sentimentalmente legata a Silvio Berlusconi. Solo dopo aver portato una delle due borse in un punto vendita Hèrmes di Milano, per effettuare il cambio in seguito al danneggiamento, Pascale dichiarò di aver scoperto di essere in possesso di prodotti contraffatti.
L’attacco del Ministro alle accuse
Daniela Santanchè ha sempre smentito di aver acquistato merce falsa e, ora che ha ritrovato le fatture, si è decisa a portare in tribunale Pascale. Nel corso di un evento a Palazzo Lombardia, il Ministro ha annunciato: “Metteremo fine a questa storia, che trovo un po’ imbarazzante e anche un po’ ridicola“.
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Dopo averlo promesso, Santanchè è pronta a querelare anche Selvaggia Lucarelli, il cui articolo del 21 febbraio definiva Santanchè “vucumprà”. Sulle righe del quotidiano è stato dichiarato come la titolare del Ministero del Turismo, all’epoca dell’acquisto delle borse ancora appartenente a Forza Italia, aveva acquistato i prodotti da un rivenditore non autorizzato di Forte dei Marmi. Il Ministro aveva risposto pubblicando su Facebook una foto della giornalista bollando il suo articolo come “fake”.
L’intervento di Santanchè in Parlamento
Il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha affrontato il tema anche in Parlamento, nel corso del suo intervento in relazione alla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni. “Io non mi vergogno delle borse di Hèrmes“, aveva infatti dichiarato la ministra, sottolineando di rappresentare “plasticamente tutto ciò che detestate“.
Il Ministro in questi giorni ha poi deciso di rincarare la dose, dichiarando che “qualcuno di vergogna della Tesla. Magari mi compro pure quella“, facendo riferimento al caso di Fratoianni e Piccolotti.
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