Il documentario sui miti della regata andrà in onda sulle reti Rai il prossimo autunno. Ora si registra a Castellammare di Stabia, al club sul Lungotevere e al lago di Piediluco in Umbria
La storia dei fratelli Abbagnale, i due miti del canottaggio italiano, sta per arrivare sui piccoli schermi, nel documentario “Due con – La storia dei fratelli Abbagnale”, con regia di Felice Valerio Bagnato e Gianluca De Martino.
La produzione, che vede la collaborazione di Rai Documentari e la Televisione della Svizzera italiana, andrà in onda il prossimo autunno sulle reti nazionali. Le riprese toccano in questi giorni il Circolo Canottieri di Roma, sul Lungotevere Flaminio, ma prevedono anche una tappa nella suggestiva location del lago di Piediluco, in Umbria.
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La troupe ha iniziato a girare il documentario a Castellammare di Stabia, dove cominciarono le imprese dei tre fratelli, allenati dallo zio Giuseppe La Mura. I primi successi portarono poi alla vincita dei due ori olimpici a Los Angeles 1984 e Seoul 1988. Nei loro palmares anche un argento ai Giochi di Barcellona 1992 e ben sette titoli mondiali conquistati fra gli anni Ottanta e Novanta.
Durante le riprese nell’esclusivo club romano sono raccolte le testimonianze e i ricordi dell’ex direttore esecutivo della Federazione internazionale di Canottaggio, Matt Smith, e dello storico volto del canottaggio italiano, Enrico Tonali: i due sportivi hanno ripercorso con minuzia i giorni dei trionfi delle Olimpiadi e le avventure legate all’iconico equipaggio azzurro, rese celebri anche grazie alle telecronache di Gian Piero Galeazzi.
«La storia dei fratelli Abbagnale ha appassionato l’Italia, tenendo incollati alla tv milioni di italiani. La loro è una storia di successo sportivo, sacrificio e passione, in cui si sono identificate migliaia di persone nel periodo della rinascita e di benessere alla fine degli anni ’80. Sono ancora per molti un ricordo vivo e il simbolo di un periodo storico di grande mutamento culturale e sociale, che si intreccia con importanti eventi internazionali che i fratelli hanno attraversato e segnato con la loro barca», spiegano i due registi.
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