Una tragedia ha colpito il mondo dello spettacolo brasiliano e i tanti fan della giovanissima attrice Milena Brandão, nota per la sua partecipazione in Sintonia, seguitissima serie di Netflix. La bambina, che aveva solo 11 anni, si è spenta il 2 maggio dopo una settimana di sofferenze e misteri clinici che ancora oggi non trovano una risposta certa.
Milena aveva iniziato a sentirsi male il 24 aprile, lamentando forti dolori alla testa e alla gamba, sonnolenza, perdita di appetito e svenimenti. I genitori l’avevano portata in ospedale, dove un primo medico aveva ipotizzato un caso di dengue, rassicurandoli e consigliando di riportarla a casa. Ma le condizioni della bimba hanno continuato a peggiorare rapidamente.
Milena Brandão, le ragioni del decesso
Ricoverata al Grajaú General Hospital di San Paolo, Milena ha subito il primo arresto cardiorespiratorio il 29 aprile. Da quel momento, il suo stato è precipitato: ha avuto tredici arresti in totale, sette dei quali in un solo giorno. Intubata, non si è più risvegliata. Una TAC aveva rilevato una massa di cinque centimetri nel cervello, ma i medici non sono riusciti a stabilirne la natura. Solo un esame autoptico potrà chiarire le cause esatte del decesso.
Thays Brandão, la mamma distrutta della piccola star, ha dichiarato all’agenzia G1: “I medici non sanno ancora cosa abbia ucciso mia figlia“. La famiglia, devastata, ha preso l’atroce decisione di spegnere le macchine, che tenevano in vita Milena, il 2 maggio.
La ragazzina era molto amata sui social, dove contava quasi 200.000 follower su Instagram. Ed è proprio lì che la madre le ha dedicato un commovente addio: “Abbiamo perso la nostra bambina, ma sono sicura che ora è tra le braccia del Signore in un posto meraviglioso dove può giocare. La tua gioia continuerà a vivere nei nostri cuori. Ti amerò per sempre“.
La breve ma intensa vita di Milena Brandão si è conclusa lasciando un vuoto incolmabile nella sua famiglia e nei cuori di chi l’aveva conosciuta, anche solo attraverso uno schermo. Ora tutti attendono risposte per capire almeno la ragione che l’ha strappata alla vita troppo presto.
