Spazio, nuova immagine dettagliata di una luna di Giove: merito di strumento realizzato in Italia

Il progresso tecnologico continua a fare passi da gigante in moltissimi campi diversi: dall’intrattenimento all’industria, fino all’esplorazione spaziale. Proprio in questo campo, una delle ultime innovazioni ha permesso di ottenere la più dettagliata immagine mai acquisita da un telescopio terrestre della luna vulcanica di Giove, Io. Il merito va al nuovo strumento Shark-Vis, sviluppato dall'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e installato sul Large Binocular Telescope (LBT) situato sul Monte Graham in Arizona

Redazione
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L’immagine, frutto delle prime osservazioni effettuate con Shark-Vis a gennaio 2024, ha rivelato un livello di dettaglio senza precedenti, mai raggiunto prima da telescopi terrestri. Grazie a una risoluzione spaziale straordinaria, il potente telescopio consente di individuare dettagli fini come una moneta da dieci centesimi a 200 chilometri di distanza, e pertanto, di distinguere caratteristiche sulla superficie di Io separate da appena 80 chilometri. Una risoluzione eccezionale, precedentemente raggiunta solo da sonde spaziali inviate direttamente su Giove.

Io, luna di Giove
Io, luna di Giove

Una tecnologia sviluppata a Roma

Il Large Binocular Telescope, dotato di due specchi principali affiancati da 8,2 metri di diametro ciascuno, è stato recentemente equipaggiato con Shark-Vis. Questo strumento innovativo sfrutta un avanzato sistema di ottica adattiva per correggere le distorsioni atmosferiche, acquisendo immagini ad altissimo contrasto nella luce visibile. Shark-Vis, compatto ed estremamente versatile, è stato costruito presso il laboratorio di ottica Dario Lorenzetti dall’INAF di Roma. È dotato di una telecamera sCMOS veloce e a bassissimo rumore, che permette di osservare il cielo in modalità imaging veloce, catturando immagini in slow motion e riducendo le distorsioni ottiche atmosferiche.

L’elaborazione dei dati avviene tramite un software altamente efficiente chiamato Kraken, sviluppato dai colleghi Douglas Hope e Stuart Jefferies della Georgia State University. Questo ci consente di rimuovere gli effetti atmosferici, rivelando Io con una nitidezza incredibile“, spiega Gianluca Li Causi, responsabile dell’elaborazione dati per Shark-Vis e ricercatore dell’INAF di Roma.

I nuovi dettagli del satellite di Giove

L’immagine presentata è parte di un programma scientifico focalizzato sul vulcanismo di Io, guidato da Al Conrad. Il team include scienziati della NASA, dell’Università della California, Berkeley, e del California Institute of Technology. “Monitorando le eruzioni sulla superficie di Io, otteniamo informazioni sui processi di trasporto del calore sottostanti e sulla struttura interna del satellite“, spiega Conrad.

Simone Antoniucci, instrument scientist di Shark-Vis, sottolinea l’importanza delle immagini nella banda del visibile per identificare dettagli superficiali che non possono essere rilevati nell’infrarosso, come l’intensità e il colore dei depositi di lava. Il project manager di Shark-Vis, Roberto Piazzesi, anticipa nuove osservazioni sui corpi del Sistema Solare. “La vista penetrante di Shark-Vis è particolarmente adatta all’osservazione delle superfici di molti corpi del Sistema solare, non solo delle lune dei pianeti giganti ma anche degli asteroidi. Abbiamo già osservato alcuni asteroidi e i dati sono attualmente in fase di analisi“, conclude Piazzesi.

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