Gli amministratori delegati di colossi tecnologici, tra cui Meta (Facebook, Instagram), X (ex Twitter), TikTok, Snap e Discord, hanno affrontato una valanga di accuse durante un’audizione alla commissione giustizia del Senato degli Stati Uniti, che ha messo in luce i rischi a cui vengono esposti bambini e adolescenti mediante i loro prodotti. I senatori hanno sottolineato che le piattaforme delle Big Tech creano forti danni alle vite dei più giovani, portandoli anche al suicidio.
Zuckerberg affronta i genitori arrabbiati
Il senatore repubblicano della South Carolina, Lindsey Graham, ha dichiarato: “Stanno distruggendo vite umane e minacciando la democrazia. Queste aziende vanno domate e il peggio deve ancora venire“. Queste accuse sono state accolte dagli applausi di genitori che, mostrando foto dei loro figli morti o traumatizzati a causa dei social media, cercavano giustizia e responsabilità.
Mark Zuckerberg, CEO di Meta, ha risposto alle pesanti accuse rivolgendosi direttamente alle famiglie delle vittime, esprimendo un profondo rammarico. “Mi dispiace per tutto quello che avete dovuto passare. Nessuno dovrebbe attraversare quello che voi avete attraversato“, ha detto, cercando di illustrare gli sforzi della società per garantire maggiore sicurezza online. Tuttavia, i senatori hanno sottolineato documenti interni che indicano un rifiuto di Zuckerberg nel potenziare i team incaricati di individuare i pericoli per gli adolescenti online.
L’attenzione si è poi rivolta ad altre piattaforme social, con l’AD di TikTok, Shou Zi Chew, che ha difeso gli sforzi della sua società per proteggere i minori, nonostante TikTok sia finito sotto i riflettori per numerosi episodi controversi. Anche X e Snap sono stati chiamati a testimoniare sotto giuramento, affrontando domande dettagliate sui loro sforzi per proteggere i bambini dalle minacce online.
Il cuore del problema è l’inefficacia delle misure annunciate dalle piattaforme e la mancanza di legislazione approvata dal Congresso per proteggere i giovani. Infatti, nonostante vari disegni di legge pendenti, nessuno è stato approvato finora. Alcuni stati, come la Florida, stanno prendendo iniziative indipendenti, vietando l’accesso ai social media ai minori di 16 anni.
Le rassicurazioni delle aziende dei social media
L’udienza ha sottolineato che il Congresso sta esaminando nuove legislazioni per obbligare le società di social media a rendere conto del materiale pubblicato sulle loro piattaforme. L’AD di TikTok ha rassicurato che la società non condivide i dati degli utenti statunitensi con il governo cinese, mentre il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, ha annunciato nuove misure di sicurezza, inclusa l’impossibilità per i minori di ricevere messaggi da sconosciuti su Instagram e Messenger.
Nonostante queste iniziative, l’audizione ha sollevato dubbi sulla reale efficacia delle misure adottate dalle Big Tech per proteggere i bambini e gli adolescenti dai pericoli online. L’inazione del Congresso è stata fortemente criticata, con alcuni senatori che hanno sottolineato la necessità di una legislazione più rigorosa e hanno chiesto alle aziende di assumersi la responsabilità delle conseguenze dei loro prodotti. Resta da vedere come le società tecnologiche affronteranno questa crescente pressione per garantire un ambiente online più sicuro per i giovani.
Eppure, fatta la legge, trovato l’inganno, e indipendentemente dalle richieste della commissione giustizia e dei genitori preoccupati, assicurare una totale sicurezza di prodotti online è decisamente improbabile. Anche limitazioni dell’utilizzo delle piattaforme per i più giovani si scontreranno sempre con nuovi modi per essere scavalcate. In un contesto complesso come questo, la vigilanza e il supporto dei genitori stessi sembra essere ancora la miglior arma di difesa per bambini e adolescenti.