Nel dipartimento di informatica dell’Università La Sapienza di Roma, si è tenuto un interessante convegno relativo a web e IA, dal titolo “Intelligenza artificiale, informazione e campagne elettorali: Tra pericoli e opportunità, che fare?“. L’evento, promosso dal Dipartimento di Computer Science sotto la guida del Prof. Walter Quattrociocchi, ha costituito un’importante occasione per accademici, ricercatori, giornalisti, esperti di comunicazione e di campagne elettorali, nonché rappresentanti delle piattaforme digitali, di esplorare le implicazioni problematiche tra intelligenza artificiale, flussi informativi e processi elettorali.
Le opinioni degli esperti
Il contesto politico internazionale attuale è caratterizzato da imminenti scadenze elettorali di notevole rilevanza, quali quelle in Russia, India, Unione Europea e negli Stati Uniti, i cui esiti potrebbero influenzare significativamente gli equilibri globali. In un’epoca in cui l’informazione, soprattutto attraverso i social media, gioca un ruolo determinante nel plasmare l’opinione pubblica, diventa cruciale comprendere il ruolo dell’intelligenza artificiale e delle piattaforme digitali in questo processo.
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Durante il convegno, diversi relatori hanno offerto preziosi contributi e prospettive su vari temi. Il Prof. Walter Quattrociocchi, esperto di data science e direttore del Center for Data Science and Complexity for Society, ha evidenziato l’importanza di considerare sempre, non solo i contenuti, ma soprattutto la fonte delle informazioni da cui attingiamo. Infatti nell’era dell’abbondanza informativa, l’unico modo per distinguere ciò che è vero da ciò che è falso, è affidarsi a fonti di informazione affidabili, lasciando perdere le teorie bizzarre dell’amichevole complottista di quartiere.
Diego Ciulli, voce di Google in Italia, ha discusso del ruolo delle grandi aziende nel contrastare la disinformazione e gli attacchi cyber, evidenziando però che il problema non è circoscritto solo alle piattaforme digitali, ma permea anche la società in generale. Molto interessante anche l’intervento di Alessandra Serra, docente di Linguistica all’Università della Tuscia, che ha sottolineato come la politica spesso reagisca in ritardo ai cambiamenti tecnologici, generando diffidenza e paura nell’opinione pubblica.
L’influenza del web sulla politica
Un tema cruciale è rappresentato dalle imminenti elezioni europee del giugno 2024. La Prof. Maria Cristina Marchetti, esperta di Sociologia dei fenomeni politici a La Sapienza, ha messo in guardia sulle complessità di un processo elettorale che coinvolge 27 paesi con sistemi elettorali diversi, sottolineando l’importanza di una corretta informazione per gli elettori e le potenzialità e dei rischi legati all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle campagne elettorali.
Con la sempre crescente minaccia dei deepfake e delle fake news, c’è una preoccupazione crescente per la manipolazione dell’opinione pubblica, soprattutto in contesti importanti che influiscono sul futuro delle nazioni. In effetti il rischio di una polarizzazione delle opinioni politiche attraverso la tecnologia è una possibilità ben più concreta di una mera ipotesi, basti pensare al forte impatto che le fake news, rilasciate su Facebook, avevano avuto sulle elezioni Presidenziali del 2016, vinte poi da Donald Trump. Se un simile contesto dovesse ripetersi nel tempo fino a diventare la norma, le elezioni politiche di qualsiasi paese smetterebbero definitivamente di essere considerate libere.
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