Nel 2022 si è assistito al passaggio preliminare al DVB-T2 (Digital Video Broadcasting – 2nd Generation Terrestrial), un sistema progettato per garantire una trasmissione più efficiente del segnale e immagini di qualità superiore, incluso il supporto per l’HDR e la trasmissione in 4K.
Il DVB-T2, oltre a offrire vantaggi tecnologici evidenti, come una migliore gestione delle frequenze e una maggiore efficienza, è anche fondamentale per liberare le frequenze a 700 MHz del DVB-T1, consentendo al 5G di diffondersi in tutta Italia. Nel corso del 2024 il passaggio verrà completato, e per continuare a usufruire degli stessi servizi gli italiani saranno costretti a cambiare i propri dispositivi qualora quelli attuali non fossero in grado di aggiornarsi.
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Ma come possono gli utenti sapere se i loro televisori sono pronti per questo nuovo cambiamento? È sufficiente sintonizzarsi sui canali 200 o 558: se sono visibili, l’apparecchio è già compatibile con il nuovo segnale. Tuttavia, è importante considerare anche l’età del televisore: quelli acquistati prima del 2017 potrebbero non essere compatibili con il DVB-T2 e il codec HEVC h.265, necessario per ricevere il nuovo segnale.
Al momento, non c’è una data precisa per il completo passaggio al DVB-T2, ma si prevede che avverrà gradualmente. La Rai, ad esempio, ha pianificato di avviare i primi test già nei prossimi giorni (il 27 e 28 maggio), con l’obiettivo di accendere il primo Mux in DVB-T2 il 28 agosto. Tuttavia, ci sono preoccupazioni riguardo agli eventuali costi che questa transizione potrebbe comportare per le famiglie italiane. Secondo il Codacons, milioni di televisori attualmente in uso potrebbero non essere compatibili con i nuovi standard di trasmissione, il che potrebbe tradursi in una nuova spesa per i consumatori.
Un cambiamento che colpisce le tasche degli italiani
Questo nuovo cambiamento nel digitale terrestre giunge appena due anni dopo l’ultimo switch-off avvenuto nel 2022, che ha causato notevoli disagi per gli utenti. Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, sottolinea che anche questa transizione potrebbe non essere indolore. La transizione al DVB-T2 rappresenta solo l’ultimo di una serie di cambiamenti nel panorama del digitale terrestre italiano. Nel corso degli anni, siamo passati da trasmissioni analogiche a digitali, dall’MPEG2 all’MPEG4 AVC e ora al DVB-T2. Naturalmente ogni transizione ha portato con sé sfide e opportunità, e quest’ultima non sarà diversa.
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