Dai successi al cinema a una vita di tormenti: addio a Francesco Nuti

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L’attore e regista Francesco Nuti, 68 anni, è morto oggi dopo una lunga malattia

Se n’è andato, dopo una lunga malattia, Francesco Nuti, attore e regista. Era nato a Firenze il 17 maggio 1955. I tormenti iniziano dopo la brutta caduta dalle scale nel 2006, da lì il ritiro dalle scene.

Nuti, e i primi passi nel cinema

Conobbe la prima celebrità sul finire degli anni ’70 con il trio cabarettistico dei Giancattivi, insieme ad Alessandro
Benvenuti e Athina Cenci. Con il trio, poi, debutta sul grande schermo nel 1981, con il film “Ad ovest di Paperino” diretto da
Benvenuti e che ripropone gran parte del repertorio storico del gruppo.

Il cinema da solista

Nuti lascia i due compagni di viaggio l’anno dopo per iniziare una carriera cinematrografica da solista, sia in veste di sceneggiatore che di interprete, con alcuni film diretti da Maurizio Ponzi: Madonna che silenzio c’è stasera (1982), Io, Chiara e lo Scuro (1983) e Son contento (1983), che gli conferiscono una certa notorietà, in particolar modo il ruolo di Francesco Piccioli, presente nella seconda delle tre pellicole, con cui si aggiudica il David di Donatello ed il Nastro d’argento come migliore attore protagonista.

La carriera da regista

Il passo dietro la macchina da prese è con “Casablanca, Casablanca” nel 1985, un seguito di “Io, Chiara e lo Scuro”, grazie al quale vince il premio come miglior regista esordiente al Festival internazionale del cinema di San Sebastián ed il secondo David di Donatello come miglior attore.

Realizza altre pellicole di grande successo: Tutta colpa del paradiso (1985), Stregati (1986), Caruso Pascoski (di padre
polacco) (1988), Willy Signori e vengo da lontano (1989) e Donne con le gonne (1991). Nel 1988 si cimenta anche come cantante partecipando al Festival di Sanremo con la canzone “Sarà per te”, in seguito incisa anche da Mina, e, duettando con Mietta, col brano “Lasciamoci respirare”, composto dal cantautore Biagio Antonacci ed inciso poi nel 1992.

Due anni dopo torna al cinema con “OcchioPinocchio”, che però non incontra i favori del pubblico e della critica, rivelandosi un vero flop. Ci riprova con “Il signor Quindicipalle” (1998), “Io amo Andrea” (2000) e “Caruso, zero in condotta” (2001), che però non riescono a ridargli la perduta celebrità. Questo lo fa cadere in depressione, diventa alcolista e tenta anche il suicidio. Ci riprova come attore nel 1995 con “Concorso di colpa”.

Nuti: il coma e il ritiro dalle scene

Il 3 settembre 2006, a causa di una caduta dalle scale in casa, Nuti entra in coma. È ricoverato e operato alla testa al Policlinico Umberto I di Roma. Sarò quindi trasferito in una clinica specializzata delle Versilia, dove rimarrà fino al maggio del 2009. Poi il ritorno a casa. Ma le sue condizioni non gli permetteranno più di tornare alle scene.

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