Una marcia nel cimitero del Verano di Roma, una folla di giovani appartenenti al movimento Gioventù nazionale che sfilano tra i vialetti cimiteriali per apporre corone di fiori e per portare rispetto a coloro che sono morti per proteggere la patria, per innalzare l’Italia e per permetterci di godere delle nostre libertà. Il tutto ripreso dalle telecamere del Tg1 e mandato in onda nel servizio pomeridiano di ieri, intorno alle 13:40.
Lo scompiglio all’interno del Partito democratico è stato inimmaginabile: immediata la richiesta di intervento alla Commissione di vigilanza Rai del direttore Marco Chiocci, ritenuto troppo vicino alle ideologie della destra e troppo accondiscendente nei confronti dei partiti di maggioranza. “Il tg1 scendiletto della destra e di Meloni. La misura è colma“, così recita il manifesto di protesta redatto dal Pd e fatto prontamente circolare sui social. Non tutti però hanno visto nella decisione del telegiornale una sorta di allineamento politico, e soprattutto in molti hanno ricordato come spesso la Rai sia stata vicina alle idee della sinistra e in particolare del Pd.
La “sfilata cimiteriale”
“Un omaggio a tanti eroi italiani, non a militanti politici, ma a visionari del Risorgimento, i ragazzi degli anni di Piombo, i patrioti delle grandi guerre“, così gli organizzatori descrivono la cosiddetta sfilata cimiteriale organizzata ieri nel cimitero del Verano di Roma. Una volontà di ringraziare e porgere i propri rispetti a chi si è immolato per l’Italia e per gli italiani. Difficile credere alle parole della Rai che dichiara di non aver visto un movimento politico nella manifestazione organizzata, perché proprio il sacrificio per la Patria e l’eroismo che da esso deriva sono i punti cardine dei movimenti di destra, soprattutto quelli giovanili.
Infatti, l’iniziativa di ieri è partita proprio dall’organizzazione Gioventù nazionale, nata dall’eredità del Fronte della gioventù e quindi ovviamente legata al partito di Fratelli d’Italia. Il Pd non ci sta e chiede che vengano presi dei provvedimenti in commissione Rai, dove sarà necessario comprendere se “Chiocci sia un portavoce della destra“. Una richiesta che però sembra assurda agli occhi di molti, sia per la natura della manifestazione, che si volge da circa 40 anni senza alcun tipo di riferimento a movimenti di estrema destra o nostalgici, sia per la tendenza generale della tv di Stato ad allinearsi ai dettami di chi siede al governo.
Le accuse di propaganda e la figura travisata di Mameli
“Bassa propaganda, mascherata da servizio culturale” così è stata definita dal Pd la decisione della Rai di mandare in onda il servizio sulla Gioventù nazionale. Una scelta che non è per nulla stata digerita dalla sinistra che non ha potuto accettare la diffusione nazionale delle immagini riguardanti il partito giovanile di FdI. Nessuna parola per i partigiani, ma la figura di Goffredo Mameli è stata innalzata a simbolo della parata, elemento che ha fatto infuriare ancora di più i democratici.
Mameli è stato ricordato come il giovane che ha perso la vita combattendo, ma senza alcun riferimento ai valori che cercava di difendere con la sua strenua lotta. I valori della Costituzione che oggi non avremmo se non fosse per giovani come lui. Insomma, una sfilata che ha voluto sicuramente ricordare solo ciò che faceva comodo ma che allo stesso tempo è stata mandata in onda non come strumento politico, ma come mezzo per ricordare. Una polemica inutile? Un tentativo di rimanere sotto i riflettori? In ogni caso il servizio è ormai andato in onda e probabilmente, senza questa polemica gli italiani lo avrebbero già dimenticato.