Il volto di Enrico Berlinguer è nella tessera del Partito democratico. La segretaria del Nazareno, Elly Schlein, ha lanciato via social la campagna per il tesseramento 2024 del partito con gli occhi sorridenti del leader del Partito comunista italiano a 40 anni dalla sua morte. Un omaggio con cui il volto dem ha scelto di ricordare le sue ultime parole: “Casa per casa, strada per strada“, e a cui idealmente Schlein si rivolge per riallacciare il filo della storia del Pd.
Una trovata che non è passata inosservata, ma che anzi, non si priva dello scherno. Il marketing politico del partito ha tirato fuori il suo asso nella manica che mira a propinare l’orgoglio, gli ideali, i valori che si riallacciano alla memoria di Berlinguer, ma che oggi rispecchia una drammatica nostalgia ai ‘bei tempi’ del partito e ad un’identità perduta del Nazareno.
Pd: un’identità perduta
Tentare di far leva sui sentimenti di nostalgia per riconnettere emotivamente il partito sempre più disorientato e in preda a forti contraddizioni di un Pd non più consolidato. Ecco cosa si percepisce dalla scelta della Schlein. Pace, ambientalismo, femminismo, diritti dei lavoratori, questione sociale, capitalismo globale, corruzione, mafia, criminalità politica, deficit di rappresentanza e di partecipazione democratica, crisi della democrazia e della politica, impellente bisogno di rinnovamento dei partiti, sono i crismi che riconducono alla vita politica di Enrico Berlinguer nelle sue ultime riflessioni pubbliche.
I punti del leader del Partito comunista assumono un valore essenziale in un contesto politico che riflette anche le crisi internazionali e l’affermazione di un nuovo ordine mondiale. La sinistra è in bilico tra l’inadeguatezza della classe dirigente, la comunità sempre più frammentata e la risoluzione politica delle sfide del presente.
La decisione della Schlein di piazzare il volto di Berlinguer è passata dall’essere una svolta del Pd ad una critica al partito. Sui social piovano commenti di disappunto: “Fate leggere i discorsi e gli scritti di Enrico Berlinguer ai nostri dirigenti, forse così capiranno come deve intendersi un politico al servizio dei cittadini. Onesto, umile e al tempo stesso autorevole. Ovunque tu sia, ti vogliamo un mondo di bene Enrico” sottolinea Francesco L, riportato da Il Fatto Quotidiano.
“Il Partito Democratico, nella sua continua deriva verso l’irrilevanza politica e morale, ha raggiunto nuovi abissi di ipocrisia e cinismo. L’uso dell’immagine di Enrico Berlinguer sulla propria tessera d’iscrizione è un affronto alla memoria di un vero statista, un uomo che ha lottato per valori di giustizia sociale e onestà politica, valori che il Pd ha tradito e calpestato senza vergogna” scrive Marco M.