“Quando mi dicono che Israele fa genocidi, questo confronto diventa una bestemmia” ha dichiarato la Segre, superstite dell’Olocausto e testimone instancabile della Shoah. “Non usiamo questa parola davvero spaventosa” ha affermato la Senatrice Liliana Segre, sottolineando la presunta inadeguatezza e la gravità di tale termine quando associata a Israele.
La senatrice ha condiviso con il pubblico le sue profonde riflessioni sull’incomunicabilità della Shoah, un tema che ha segnato tutta la sua vita. “Quando una giornata come oggi, di tanti anni fa, decido di diventare testimone della Shoah, capisco che non avrei mai trovato le parole per descriverla, perché non ci sono. Anche quando andavo nelle Università e nelle scuole, dove allora mi ascoltavano con attenzione e facevano domande interessanti, non c’erano neanche allora le parole per descrivere la Shoah” ha spiegato commossa.
L’amarezza di Liliana Segre
La partecipazione di Liliana Segre al convegno è stata caratterizzata da un’intensa emozione e da un profondo senso di tristezza. “Devo dire la verità, io ho accettato subito questo invito fatto tempo fa, ma non credevo di arrivare qui così triste e pessimista, sconvolta dai fatti che già conoscevo e qui sono stati ben espressi e spiegati” ha confessato la senatrice. Questa tristezza, ha spiegato, deriva anche dall’osservare come la memoria della Shoah e il rispetto per la storia stiano svanendo tra le nuove generazioni. “Mi chiedo dove trovo le parole per giustificare in qualunque modo cosa si possa fare oggi, quando la gioventù ignorante della storia, perché sono veramente pochi quelli che la studiano, va nelle università a gridare?“
Il discorso della Segre ha toccato anche un tema dolorosamente attuale: il paragone inappropriato e offensivo tra la svastica nazista e la stella di David. “Io, che per la colpa di essere nata, sono stata deportata a 13 anni, ho visto la Shoah come avveniva, a distanza di 80 anni da quei fatti devo trovarmi a dire: cosa dobbiamo fare noi qui al Memoriale per rimediare a questa situazione in cui si paragona da 40 anni la croce uncinata con la stella di David? Non le trovo le parole perché sarebbero talmente devastanti e tragiche che non posso esprimerle.”
Shoah vs Gaza: ignoranza della storia o banale buon senso?
La senatrice ha concluso il suo intervento con un appello accorato a non dimenticare e a continuare a educare le nuove generazioni sul significato profondo e terribile della Shoah, evitando confronti inappropriati e utilizzando un linguaggio rispettoso e accurato. Eppure, uno dei motivi principali per cui risulta tanto importante studiare e ricordare gli eventi del passato, è la possibilità che ci viene fornita di evitare di ripetere gli errori dei nostri predecessori, indipendentemente dalla cultura cui appartengono.
Ha ragione la senatrice Segre quando afferma che la parola genocidio è terribile, da paragonare a una bestemmia, eppure negare l’orrore altrui per la presunta superiorità del proprio è anch’esso un gesto terribile. Conoscenza e saggezza non possono essere parziali, non è possibile indirizzarli solo verso le nostre esperienze personali eliminando o travisando tutto il resto. L’odio nei confronti di Israele si sarà certamente rinnovato a seguito del 7 ottobre 2023, ma la sofferenza causata al popolo palestinese è molto più antica, e non può più essere zittita in nome del dolore innominabile e indescrivibile della Shoah.