Il caso di censura del discorso per il 25 aprile di Antonio Scurati non accenna a sgonfiarsi. Ieri al consiglio di amministrazione Rai, la presidente Marinella Soldi sarebbe intervenuta sulla questione proprio per sottolineare il danno che ha prodotto all’azienda, chiedendo anche una certa rapidità nell’istruttoria condotta dall’ad Roberto Sergio.
Quello che è successo con Scurati accende le polemiche dell’opposizione contro il governo Meloni: la premier infatti, è stata chiamata dai gruppi a intervenire in Aula per chiarire una volta per tutte se ci sia stata o meno l’influenza dell’esecutivo con quanto accaduto la scorsa domenica al programma condotto dalla giornalista Serena Bortone.
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Scurati: ” Ho toccato con mano l’oltraggio”
Parole forti quelle espresse da Scurati in questi giorni: “Ho toccato con mano negli ultimi giorni cosa significhi subire l’oltraggio, l’aggressione verbale, la denigrazione da parte di esponenti del governo e squadristi fiancheggiatori“. I vertici Rai avevano infatti spiegato che la sua assenza al programma Rai sia stata dovuta ad una richiesta di compenso troppo alta. Una voce da subito smentita dallo scrittore perché “non accettavano mai il confronto sull’argomentazione, ma lo spostano sistematicamente verso l’aggressione personale“.
Alla direttrice di Radio Popolare, Lorenza Ghidini, Scurati risponde. “Non sono l’eroe di niente e di nessuno, né tanto meno un profeta. Al cospetto della violenza psicologica e verbale, c’è una sola possibilità di contrastarla. Le persone che usano le idee, che non sono violente, brutali e diffamatrici, restino unite e oppongono il numero alla forza, altrimenti preponderante“. Lo scrittore poi aggiunge: “Il motivo per cui vi invito calorosamente ad andare in piazza il 25 aprile è che, oggi più che mai, torna ad essere importante farlo, come prima“.
Caso Scurati: la rabbia dell’opposizione
La censura di Scurati anima ancora la polemica dall’opposizione. I gruppi parlamentari di sinistra – ad eccezione di Italia Viva – chiamano la premier Giorgia Meloni a rispondere di quanto accaduto in Aula. “In vista del 25 aprile, ci aspettiamo che chi è al governo pronunci le parole nette e chiare sul valore dell’antifascismo” ha affermato il dem Andrea De Maria insieme a Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi-Sinistra.
Dal suo canto, il Partito Democratico ha richiesto che la conduttrice, Serena Bortone, e il direttore Corsini, siano sentiti nelle audizioni organizzate dalla Vigilanza Rai. Per i dem, il confronto è necessario per avere tutti gli elementi di valutazione sulla mancata messa in onda del monologo: “Un segno di un’altra deriva autoritaria all’interno del servizio pubblico” afferma Stefano Graziano. L’ad Roberto Sergio ha comunque escluso l’ipotesi di censura: “A me per il momento risulta che poteva partecipare a titolo gratuito. Però non mi voglio sbilanciare prima di finire l’istruttoria“.
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