Scandalo in Europa, deputati “pagati dai russi”: 6 paesi coinvolti

Il Parlamento europeo esaminerà le accuse avanzate dal premier belga De Croo, secondo cui alcuni eurodeputati sarebbero stati pagati per promuovere una propaganda favorevole alla Russia. La presidente Roberta Metsola sta esaminando la fondatezza delle accuse

Redazione
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L’intelligence ceca ha sventato una rete finanziata da Mosca che diffondeva propaganda russa ed esercitava influenza in tutta Europa, per mezzo del Parlamento europeo. Il caso è stato scoperchiato dai Servizi di Praga che hanno sgominato un’importante rete di influenza che starebbe diffondendo una propaganda pro-Cremlino in Europa, e i politici europei, compresi gli eurodeputati, sarebbero stati pagati per essere coinvolti. 

Europa, deputati a libro paga del Cremlino

A pochi giorni dall’attesissima data del voto per le Europee, il 6 giugno, è esplosa una bomba dopo che le autorità europee hanno fatto luce su un vasto piano di interferenza russa operante nel cuore del Parlamento europeo. 

Vladimir Putin
Vladimir Putin

Il primo ministro belga Alexander De Croo ha dichiarato giovedì al parlamento nazionale che “la Russia si è avvicinata ai parlamentari dell’UE e li ha anche pagati per promuovere la propaganda russa in Europa“, come parte di un’operazione scoperta in un’indagine ceca.

Ciò conferma ciò che sospettavamo: il Cremlino sta usando mezzi di informazione loschi che fingono di essere media [e] usando denaro per comprare influenza segreta“, ha detto la vicepresidente della Commissione europea Věra Jourová al Bruxelles Playbook di Politico, definendo le rivelazioni “molto preoccupanti“.

Secondo le autorità belghe e ceche, l’oligarca ucraino e agente politico di lunga data Viktor Medvedchuk, padrino di una delle figlie del presidente russo, muoveva i fili nel piano che pagava gli eurodeputati per diffondere la propaganda del Cremlino. Secondo il ministero degli Esteri ceco, Medvedchuk avrebbe utilizzato il portale Voice of Europe per diffondere propaganda volta a minare “l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza” dell’Ucraina.

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Viktor Medvedchuk

Al centro delle accuse il sito di notizie Voice of Europe che ha sede a Praga ed è stato utilizzato per diffondere informazioni volte a scoraggiare l’Unione Europea dall’inviare aiuti all’Ucraina, che sta combattendo contro l’invasione russa da ormai più di due anni.

Europa, 6 paesi coinvolti, l’Italia non è nella lista

Il primo ministro ceco Petr Fiala ha affermato che l’operazione scoperta mirava a destabilizzare l’intera Europa e ha rivelato che altri paesi europei avevano avviato indagini a seguito degli sforzi cechi.

Secondo i media cechi, che citano funzionari dei servizi segreti, le accuse riguardano politici, che hanno collaborato con il sito d’informazione e sono stati pagati con fondi russi, provenienti da 6 paesi: Germania, Francia, Polonia, Belgio, Paesi Bassi e Ungheria.

Alcuni dei politici collegati a Voice of Europe e che appaiono nelle interviste sulla pagina YouTube del canale provengono da partiti di estrema destra: tra i partecipanti è stato individuato il partito di estrema destra Alternative für Deutschland  (AfD).

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