Un gruppo di attivisti formato da studenti appartenenti a diverse sigle studentesche dalla serata di lunedì ha occupato il Rettorato dell’Università La Sapienza di Roma. Una protesta che si unisce a quelle che nelle scorse settimane si sono verificate in diversi atenei italiani, a supporto della situazione palestinese all’interno del conflitto con Israele, come dimostra il messaggio pubblicato sui social dal collettivo Cambiare Rotta: “Nel giorno precedente il Senato Accademico della Sapienza, gli studenti occupano il rettorato. Basta complicità con Israele, fuori la rettrice da Med-Or, no alla partecipazione al bando del Maeci, basta accordi con università israeliane e filiera bellica“.
“Abbiamo dormito in aula magna e non intendiamo andare via da qui finché non avremo risposte. Vogliamo un confronto pubblico con la rettrice per discutere le richieste degli studenti” hanno dichiarato i protestanti. Nella giornata di ieri,cpoi, si sono verificati alcuni momenti di tensione tra studenti e forze dell’ordine, nel momento in cui alcuni giovani hanno tentato di accedere al Rettorato per partecipare all’assemblea dei collettivi.
“Vergogna!, Vergogna! Fuori Israele dalle Università!” queste le urla dei manifestanti che si sono spintonati tra loro e con le forze dell’ordine presenti. Queste ultime hanno poi permesso ad un manipolo di 30 manifestanti di accedere alla struttura.
La dura condanna della ministra Bernini
Immediatamente avvisata della situazione in corso alla Sapienza e delle minacce subite dal rettore dell’Università di Genova, la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha commentato i due episodi, mostrando “solidarietà ai rettori Polimeni e Delfino” e definendo “squalificanti” le azioni commesse dagli studenti-manifestanti delle due Università che secondo la ministra “vanno ben oltre la libera manifestazione del pensiero o la protesta pacifica“.
“Le Università non sono zone franche dove si possono mettere in atto intimidazioni o compiere reati. La violenza che alcuni collettivi stanno imponendo all’intera comunità accademica è intollerabile e vede come principali vittime proprio gli studenti” ha poi aggiunto Bernini, concludendo con una ferma condanna e un ringraziamento “alle forze dell’ordine per il loro sostegno“.
A causa delle escalation che le varie proteste negli Atenei italiani potrebbero provocare, la ministra Bernini ha deciso di contattare il capo della polizia Vittorio Pisani, dopo essersi confrontata con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Al centro del colloquio la ricognizione sul livello di allarme raggiunto dalle varie manifestazioni nelle Università e le varie modalità di intervento da adottare, per mantenere la situazione sotto controllo ed evitare ulteriori scontri, tenendo sempre in considerazione la libertà degli studenti.
Le proteste all’Università La Sapienza di Roma
Alle 14:30 di ieri gli studenti hanno organizzato nell’Aula Magna della Sapienza un Controsenato, in contemporanea allo svolgimento del Senato Accademico. “La rettrice Antonella Polimeni e la governance di ateneo finora hanno rifiutato di ascoltarci, ora il Senato Accademico dovrà discutere le nostre rivendicazioni e mettere fine alla complicità con Israele” ha infatti dichiarato il Collettivo Cambiare Rotta, sottolineando che: “Ci hanno chiamati intolleranti, quando è la rettrice che censura le iniziative sulla Palestina e ci impedisce di parlare in senato, addirittura ci hanno chiamati violenti quando a Pisa, Firenze e Roma negli ultimi anni siamo stati manganellati ripetutamente nei nostri atenei e nelle nostre città“.
La rettrice Antonella Polimeni nella mattinata di ieri ha risposto alle rivendicazioni degli studenti dichiarando che l’Ateneo è disponibile e aperto alla comunicazione, ma solo se questa si manifesta in maniera pacifica. La rettrice della Sapienza ha poi duramente criticato ogni forma di violenza, azione illegale e antidemocratica verificatasi durante l’occupazione. Proprio a causa di una mancanza di dialogo tra i vertici Sapienza e gli studenti, questi ultimi hanno deciso di abbandonare l’occupazione del Rettorato per dirigersi verso l’Economato della Sapienza, in viale Regina Elena, dove secondo i manifestanti si stava tenendo la riunione del Senato Accademico.
“Se la Rettrice non verrà da noi, saremo noi ad andare da lei” avrebbero dichiarato i collettivi studenteschi coinvolti nelle proteste. Il corteo è stato però bloccato dalle forze dell’ordine, che ha impedito loro di raggiungere il loro obiettivo. I manifestanti hanno quindi cambiato rotta, dirigendosi verso piazza dell’Immacolata, dove le proteste si sono concluse intorno alle 16. Nella giornata di oggi è invece prevista un’assemblea nazionale online tra i collettivi di circa dieci atenei, mentre il 9 aprile, giorno precedente alla chiusura del contestatissimo bando Maeci, è prevista una manifestazione studentesca davanti alla sede della Farnesina. Si attendono nuove criticità per il giorno 16 aprile, quando il Senato accademico della Sapienza si riunirà nuovamente.