Il vicepremier Matteo Salvini è intervenuto nel dibattito sulla chiusura della scuola di Pioltello per la fine del Ramadan, definendola un “arretramento“. Le sue dichiarazioni sono giunte poco dopo l’apprezzamento espresso dal presidente Sergio Mattarella per il lavoro svolto dal corpo docente e dagli organi di istituto che sembravano controbilanciare le ondate di odio subite dalla scuola nelle ultime settimane. Salvini non accetta la visione del Presidente e rincara la dose, andando oltre l’argomento Ramadan, e proponendo un tetto massimo del 20% per gli alunni stranieri nelle classi scolastiche, sollevando nuove controversie.
Il piano di Salvini per salvare i bambini dal Ramadan
Salvini ha criticato la decisione di chiudere la scuola durante il Ramadan, sottolineando che non esiste una pratica simile nei paesi islamici per Pasqua o Natale. Ha inoltre argomentato il suo punto di vista sottolineando la differenza tra la cultura islamica e quella occidentale, affermando che “finché l’Islam non si darà una struttura e non riconoscerà la parità tra uomo e donna chiudere la scuola mi sembra un pessimo segnale. È un segnale di cedimento e arretramento chiudere per il Ramadan“.
Inoltre, Salvini ha rilanciato una proposta precedente riguardante il limite del 20% di alunni stranieri in una classe, originariamente avanzata in risposta al caso della scuola romana Pisacane, in cui intere classi erano composte principalmente da bambini immigrati o figli di immigrati. Ha sottolineato le sfide dell’insegnamento in contesti multietnici e multilinguistici, affermando che un numero eccessivo di bambini non italofoni può creare confusione in classe.
Nonostante ciò, il Ministro non ha definito i dettagli del suo piano o come tale legge potrebbe risultare utile in un caso come quello di Pioltello. Infatti, un bambino, nato da genitori stranieri musulmani in Italia, plausibilmente crescerà musulmano a sua volta, ma altrettanto plausibilmente crescerà italofono. Pertanto, non avrà barriere linguistiche capaci di rendere difficoltoso il lavoro dell’insegnante, ma festeggerà la fine del Ramadan. Dovrà pertanto essere inserito dentro o fuori quel 20%?
Festa di fine Ramadan in oratorio
Le polemiche a Pioltello non accennano a placarsi, con i genitori divisi tra chi vede la chiusura della scuola come un segno di integrazione e chi la critica. Mohamed Pietro Danova, presidente della comunità islamica El Huda di Pioltello, ha elogiato l’intervento del presidente Mattarella e ha sostenuto la decisione del consiglio di istituto, definendola un’azione di umanità e integrazione positiva. Intanto, a Renate in Brianza, si è aperto un nuovo fronte di polemiche riguardo alla celebrazione di Eid al-Fitr (Festa di fine Ramadan) negli spazi dell’oratorio. Il consigliere regionale leghista Daniele Ripamonti ha sollevato dubbi sulla coerenza di questa decisione, paragonandola a celebrare la Pasqua in una moschea.