“Quando cadi devi avere la forza di rialzarti. Se cadi e non ti rialzi non vai da nessuna parte“, così il leader leghista Matteo Salvini si rivolge ad una platea di giovani militanti del suo partito, riuniti al MiCo di Milano per parlare di Europa e dei prossimi obiettivi della Lega, in un incontro dal nome che non necessita di spiegazioni: “Politicamente ribelli. Come l’Europa non ci vuole“. Salvini è sul palco e parla per circa un’ora, tralasciando i temi scomodi delle candidature del generale Roberto Vannacci e del doge veneziano Luca Zaia, che creano ancora troppi dissidi nel partito, e concentrandosi sui temi cari ai suoi compagni di partito.
“Cosa ha fatto finora l’Europa per l’immigrazione? Niente, se non girarsi dall’altra parte” tuona il leader leghista, ricordando che il voto alle Europee quest’anno è particolarmente importante, perché “votare per la Lega, per Forza Italia o Fratelli d’Italia non vorrà dire la stessa cosa“. La critica è sempre rivolta agli altri due partiti de centrodestra, troppo europeisti e legati alla figura di Ursula Von der Leyen, simbolo della disfatta degli obiettivi della destra in Unione Europea.
“Pensare che i disastri dell’Europa possano essere risolti dall’attuale presidente della Commissione Ue, che è stata co-protagonista di quei disastri, è come dire a uno che ha il diabete ‘mangiati lo zucchero filato che fa bene…“, queste le parole di Salvini che affonda senza mezzi termini contro quell’Europa che lotta per “le case green, il cibo sintetico e le auto elettriche“.
Salvini: “Tra Macron e Le Pen scelgo sempre Le Pen“
Mentre il premier Meloni si trova in Egitto in compagnia di Ursula Von der Leyen, Matteo Salvini ribadisce le sue intenzioni politiche per le prossime Europee. “Scelgo sempre Le Pen” dichiara convinto il leader leghista, perché “Macron nel 2024 parla di guerra e di eserciti e a me fanno paura leader così“. Il ministro delle Infrastrutture poi non disdegna attacchi non troppo velati nei confronti degli altri due partiti del centro destra: “Se qualcuno preferirà la poltrona, il politicamente corretto e l’inciucio con i socialisti rispetto a un centrodestra unito, non farà dispetto alla Lega ma farà male all’Italia intera“.
Ciò che conta, però, sono i risultati della Lega, che Salvini è convinto “raggiungerà perlomeno il risultato in doppia cifra“. Un obiettivo ambizioso soprattutto dopo i risultati scadenti registrati in Sardegna e in Abruzzo. Ma Salvini non tentenna e ribadisce, rispondendo a coloro che credono e sperano in un suo allontanamento del partito: “Dopo il 9 giugno mi sveglierò come sempre e ci sarà lunedì 11 giugno“. Salvini è convinto e alza anche il tiro, sostenendo che la Lega in queste Europee supererà i risultati dei pentastellati.
Salvini: “Il 25 aprile scenderemo in piazza, magari in Veneto“
Il leader leghista poi decide di lanciare un annuncio fuori dagli schemi, esortando i militanti a scendere in piazza in occasione delle celebrazioni del 25 aprile. “Se migliaia di ragazzi si troveranno, magari in Veneto, nella terra del leone – annuncia Salvini – per difendere la libertà messa a rischio dai burocrati dell’Unione europea sarà un segnale molto bello“. Il segretario della Lega ci tiene poi a sottolineare come le categorie di “fascisti e comunisti sono ormai vecchie e superate” e che, se ai militanti venisse chiesto, questi dovranno rispondere: “Sì, siamo antifascisti. Non ci sono più Hitler, Mussolini e Stalin“.
Il leader leghista sarà ovviamente in piazza, al fianco dei giovani militanti, per “combattere contro ogni totalitarismo, contro ogni privazione della libertà“. L’ipotesi di organizzare questo raduno proprio in Veneto, nella Regione di Luca Zaia, sembra un ulteriore segnale nei confronti di un baluardo della Lega che da grande punto di forza si sta trasformando sempre di più nel centro della disgregazione del partito.