Se Matteo Renzi e Carlo Calenda avessero stretto un patto alle elezioni lucane, sarebbero ora i playmaker del quadro politico in Basilicata, inseguiti a ruota solo dal partito di Giorgia Meloni. Con una lista unitaria che avrebbe sconvolto gli schieramenti, sfiorando un consenso del 15%, avrebbero potuto dettare l’agenda, magari spingendo la bilancia anche verso il centrosinistra, se non avessero scelto di tenersi fuori dal calderone.
Secondo Carlo Calenda, la sciagura del centrosinistra è tutta da mettere al conto del Pd che ha affidato il comando della nave a Giuseppe Conte, con quel ridicolo 7% di consensi, e il risultato è stato un disastro totale. Manco a dirlo, il caos nella selezione dei candidati e il vuoto di idee dall’alto hanno portato dritti dritti alla batosta.
Eppure, nonostante tutto, le urne in Basilicata hanno dato spazio a un trionfo senza precedenti per i centristi, con l’ex governatore Marcello Pittella di Azione e il consigliere regionale Mario Polese di Italia Viva a fare la voce grossa. Ma gli svarioni tattici del centrosinistra hanno agevolato molto il successo.
L’esclusione di pezzi da novanta come Pittella e Polese, entrambi ex Pd, è stata una mossa sciagurata. Calenda butta la croce addosso a Conte e Schlein per aver messo insieme un mix esplosivo che rischia di far saltare in aria la sinistra. Ignorando segnali lampanti che davano alte chances di vittoria a una coalizione con Azione e Italia Viva, il Pd ha preferito una liaison esclusiva con il M5S, risultando un fallimento strategico che ha portato alla sconfitta elettorale.
Ma l’operazione orchestrata da Raffaella Paita, in tandem con i fedelissimi di Renzi, ha invece centrato il bersaglio, dimostrando che un’ala moderata e riformista può dare una svolta agli equilibri politici. L’ex capo del governo ribadisce che la chiave del successo è al centro e la débâcle del Pd ne è la conferma più lampante. Adesso gli occhi sono puntati sulle elezioni europee di giugno, il banco di prova cruciale per il futuro dei due ex parenti-coltelli della politica.