Il governatore della Sardegna, Christian Solinas, è al centro di un’inchiesta per corruzione che ha portato al sequestro di beni mobili e immobili per un valore di circa 350mila euro. L’ordinanza è stata emessa dal giudice Luca Melis in seguito a due filoni d’inchiesta che coinvolgono la compravendita di un terreno e una nomina alla direzione generale dell’Autorità di gestione del programma Eni-Cbc Bacino del Mediterraneo.
Nella giornata di ieri, 17 gennaio, la Guardia di Finanza ha attuato il sequestro a seguito dell’indagine per corruzione in cui Solinas si trova coinvolto insieme ad altre sei persone. L’inchiesta si sviluppa su due fronti principali, entrambi con implicazioni significative sul destino politico della regione Sardegna.
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Scambi di lauree e favori
Il primo filone investigativo riguarda una presunta compravendita di un terreno a Capoterra (Cagliari) per il quale sono indagati l’imprenditore Roberto Zedda e il consigliere regionale Nanni Lancioni. Gli inquirenti sostengono che Zedda avrebbe acquistato una proprietà da Solinas a un prezzo sproporzionatamente elevato, ottenendo in cambio benefici, come una fornitura di termoscanner e opportunità imprenditoriali a Nuoro.
Il secondo filone si concentra invece su presunte pressioni per la nomina di Roberto Raimondi alla direzione generale dell’Enpi-Cbc Bacino del Mediterraneo. Si ipotizza che Raimondi abbia ottenuto l’incarico in cambio della promessa di una laurea honoris causa. Altri indagati includono il consulente di Solinas, Christian Stevelli, il rettore dell’Università di Tirana Arben Gjata e il direttore generale della E-Campus Alfonso Lovito.
Nello specifico Roberto Raimondi avrebbe proposto a un consulente di Solinas, Christian Stevelli, una laurea honoris causa in medicina all’università di Tirana, e alcune docenze molto ben retribuite, in cambio della nomina a direttore generale di Enpi Cbc. L’indagine rientrerebbe nell’inchiesta su Unilink che sempre attraverso Raimondi avrebbe garantito a Solinas altre docenze in materie giuridiche.
Cosa succederà a Solinas?
Il sequestro dei beni al Presidente Solinas ha provocato inevitabili polemiche politiche: tra tutte un tempismo perfetto del provvedimento che è stato attuato pochi giorni prima della presentazione delle liste per le elezioni regionali. A denunciare un presunto complotto lo stesso Solinas, che ha voluto sottolineare la coincidenza temporale dell’inchiesta con la fase decisiva delle trattative per le candidature del centrodestra.
Il vice-segretario della Lega, Andrea Crippa, ha espresso solidarietà al presidente della regione, definendo la situazione un tentativo di influenzare le elezioni regionali. “Si vota il 25 febbraio e con tempismo perfetto, spuntano guai giudiziari per Solinas” scrive Crippa in una nota. Crippa ha espresso “solidarietà al governatore e buon lavoro ai magistrati che dovranno affrontare settimane molto intense”.
La discussione si è, però, già spostata sulle implicazioni che l’inchiesta potrà avere sulle candidature di centrodestra alle elezioni regionali della Sardegna che si terranno il 25 febbraio. Con il destino di Solinas ormai segnato dall’inchiesta giudiziaria, la Lega non potrà che fare buon viso a cattivo gioco: ingoiare il rospo e sostenere come candidato presidente Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari e fedelissimo di Giorgia Meloni.
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