Basilicata, centrosinistra alla ricerca del candidato: la rosa dei papabili

Per molto tempo la scelta è stata orientata su Angelo Chiorazzo, su cui il M5S ha posto il veto. L'obiettivo è ora quello di annunciare il prima possibile una candidatura unitaria per la Basilicata: i nomi tirati in ballo si moltiplicano in cerca della quadra

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Uno a uno, palla al centro. La vittoria in Sardegna e la sconfitta in Abruzzo sono ormai acqua passata e ora il centrosinistra deve guardare avanti per concentrarsi sulla prossima sfida rappresentata dalle elezioni regionali della Basilicata, previste per il 21 e 22 aprile. La segretaria del Partito democratico e il leader del M5S devono trovare una soluzione per il candidato da presentare, che raccolga il consenso di più partiti possibile.

Regionali Basilicata, la rosa dei papabili

Per molto tempo la scelta è stata orientata su Angelo Chiorazzo, su cui il M5S ha posto il veto. L’obiettivo è ora quello di annunciare il prima possibile una candidatura unitaria per la Basilicata, così come avvenuto per Luciano D’Amico in Abruzzo: i nomi tirati in ballo si moltiplicano in cerca della quadra. 

Schlein e Conte
Schlein e Conte

Tra i nomi dei papabili spuntano quello di Lorenzo Bochicchio, ex direttore generale dell’Asp, il uno dei più accreditati tra le figure giù note. L’ex parlamentare Giampaolo D’Andrea, la strada suggerita da chi vorrebbe una figura di esperienza. Per chi presenterebbe una donna il profilo sarebbe quello di Cecilia d’Elia, senatrice eletta nel Lazio alle Politiche 2022.

Oppure il professor Rocco Paternò, presidente dell’Ordine dei medici di Potenza, un nome che mette d’accordo il centrosinistra lucano e romano per la candidatura. Infatti quella di Paternò sembra esser la figura che riscontra il consenso maggiore, o meglio, quella che incorre in meno veti.

Basilicata, Angelo Chiorazzo non si tira indietro

Punta i piedi Angelo Chiorazzo, la cui candidatura è stata praticamente esclusa e protesta: “I 5 Stelle non mi vogliono sostenere? Pazienza, ce ne faremo una ragione. Io non mi ritiro: M5S o no, io rimango candidato“. L’esponente inizialmente indicato dal Pd lucano a candidarsi come presidente di Regione non ha nessuna intenzione di interrompere la propria corsa a capo della Regionae: “Resto in campo”. La sua figura rischia la spaccatura della coalizione del centrosinistra in Sud Italia. Chiorazzo è un imprenditore, cattolico e vicino al Vaticano, ed era rimasto la prima scelta del Campo Largo per settimane, prima di ricevere il “No” di Giuseppe Conte.

Le elezioni in Abruzzo hanno costretto la coalizione del centrosinistra a rimandare l’accordo a oggi, dopo lo spoglio abruzzese, ma ora il tempo stringe e il Campo Largo deve fare presto a depositare il nome di qualcuno che abbia una sufficiente credibilità e carica rappresentativa.

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