Luca Zani, il consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Biella, nonché il super testimone nell’indagine sullo sparo di Capodanno a Rosazza, ha avuto un grave incidente. Attualmente è ricoverato al Cto di Torino per trauma cervicale. Sabato scorso, durante un giro sulla sua mountain bike tra le montagne di Biella e Ivrea, avrebbe perso il controllo della bicicletta durante una discesa sulla pista del Monte Casto e sarebbe finito contro un albero. A soccorrerlo sono stati gli uomini del soccorso alpino che, con un elisoccorso, l’hanno trasportato in ospedale. Arrivato al Cto di Torino è stato subito operato e ha ricevuto una prognosi di 90 giorni.
L’avvocato Zani, presente al veglione di Rosazza, avrebbe assistito alla sparo partito dal revolver di Pozzolo che ha ferito Luca Campana, il genero dell’ex caposcorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro.
Le tre impronte sulla pistola
Nei giorni scorsi sono arrivati i risultati delle analisi effettuate sull’arma: sarebbero tre le persone che avrebbero toccato la pistola di Emanuele Pozzolo, il deputato dalla cui pistola è partito il colpo che ha ferito, la notte di Capodanno, Luca Campana a Rosazza. Per la relazione finale dei Ris sull’arma il primo sarebbe Pozzolo, che aveva portato con sé la pistola, un altro è di Pablito Morello, caposcorta di Andrea Delmastro che aveva messo in sicurezza l’arma dopo lo sparo. Da chiarire invece a chi appartiene la terza impronta.
Pozzolo spavaldo nella Capitale
Sorridente e sicuro di sé. Il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, a un mese dai fatti di Capodanno, è tornato nella Capitale. Accompagnato al suo avvocato, è arrivato a Montecitorio per essere ascoltato dai Probiviri sullo sparo avvenuto a Rosazza, nel comune di Biella, che ha ferito alla gamba Luca Campana, il genero del capo della scorta di Delmastro, Pablito Morello. Il comitato di garanzia di FdI era composto da: Roberto De Chiara, Giuseppe Corona, Matteo Petrella, Filippo Mulone, Maria Modaffari ed Edoardo Burelli.
Pozzolo: “Non mi sento scaricato da Fratelli d’Italia”
Finita l’audizione a Montecitorio, è andato a prendersi un caffè da Giolitti, visibilmente sollevato, spavaldo e contento. “Non mi risulta che mi vogliano espellere. Non mi sento per nulla scaricato dal partito, né da Delmastro, e poi sono questioni interne, non vedo perché dovrei parlarne” ha dichiarato ai cronisti arrivati al bar per sapere come fosse andata con i Probiviri.
Quindi, l’isolazionismo di un mese fa, quando nessuno voleva sapere nulla del “pistolero più famoso d’Italia”, a quanto pare, sembrerebbe finito. Pozzolo avrebbe fatto pace con il suo partito, al suo rientro ha trovato “una Roma accogliente” ed è tutto apposto con il suo amico sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Poi, per rendere l’atmosfera ancora più distesa, un giornalista, a margine delle domande sul suo esame davanti ai Probiviri ha chiesto: “Ti senti più Clint Eastwood o Robert De Niro in Taxi Driver?“, “Clint Eastwood, Clint Eastwood..” ha risposto Pozzolo.
Le indagini continuano
Un po’ come nulla fosse. A quanto pare sembrano volerci poco più di 30 giorni per far sì che i misfatti dei deputati vengano dimenticati dalla politica italiana. Ma la giustizia, almeno, continuerà a fare il suo corso per chiarire cosa è successo quella notte, così da mettere un punto a tutta questa storia. Intanto l’inchiesta su Emanuele Pozzolo è ancora aperta e, il deputato di Fratelli d’Italia, resta indagato per lesioni aggravate e positivo allo stub effettuato la mattina seguente su mani e vestititi.