Nuova polemica su Vannacci: “Hai i capelli rossi? Allora non sei normale”

Durante la trasmissione "Quarta Repubblica" condotta da Nicola Porro, il generale ha rilasciato un'affermazione controversa, affermando che le persone con i capelli rossi "non sono normali" scatenando una serie di risposte risentite da parte di cittadini comuni e sportivi famosi

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Il generale Vannacci torna ad essere investito da una nuova ondata di polemiche, ancora una volta a causa delle sue dichiarazioni controverse in merito al concetto di “normalità”. In questo caso, ad essere finite nel mirino del generale più famoso d’Italia, sono le persone con i capelli rossi, caratteristica che, secondo Vannacci, le renderebbe non-normali. Un’espressione decisamente infelice, se si considerano le vecchie superstizioni presenti nel nostro paese sul male che si celerebbe in individui dai capelli rossi; espressione che, inoltre, viene pronunciata da un candidato della Lega alle elezioni europee. 

Il dibattito, avvenuto negli studi televisivi di Rete 4, ha visto Nicola Porro chiedere al militare se concordasse con l’affermazione “Le persone coi capelli rossi non sono normali“. La risposta di Vannacci è stata inequivocabile: “Certo, assolutamente sì, perché se lei li compara con tutta la popolazione italiana non rientrano nella normalità“.

Le risposte all’affermazione di Vannacci

L’affermazione ha scatenato una reazione indignata da parte del ciclista Alessandro De Marchi, soprannominato “il rosso di Buja” per il colore dei suoi capelli. De Marchi, attualmente impegnato anche al Giro d’Italia, ha espresso il suo disappunto sui social media, commentando: “Ecco, questa mi mancava. Nessuno me l’aveva spiegata così sta cosa sui miei capelli!“.

Alessandro de Marchi
Alessandro de Marchi

La replica non si è fatta attendere neanche da Enrico Malato, rosso naturale e fondatore del “Red Head Sicily“, l’unico festival nel sud Italia dedicato alle persone con i capelli rossi. Malato ha ringraziato ironicamente il Generale Vannacci, sottolineando come le sue parole abbiano reso ancora una volta gli individui rossi “speciali“.

Malato ha sottolineato che il Generale ha implicitamente enfatizzato la bellezza dell’essere non normale, sia in termini statistici, rappresentando i capelli rossi solo lo 0,58% della popolazione italiana, sia per il mero significato in vocabolario. Malato ha evidenziato che, secondo le definizioni di persona normale del Garzanti e la Treccani, il concetto di normalità sia relativo e non dovrebbe essere associato a una caratteristica fisica come il colore dei capelli.

Il confuso concetto di normalità di Vannacci

La situazione ha suscitato un dibattito sul concetto stesso di normalità e sull’accettazione della diversità. Molti hanno elogiato la risposta ironica e pacata di De Marchi e Malato, sottolineando l’importanza di celebrare la diversità anziché emarginarla, ma ciò non sembra sufficiente a contenere una polemica che va ben oltre questioni di colori di capelli.

Infatti, secondo il ragionamento di Vannacci, avere i capelli castani potrebbe essere considerato la normalità, visto che tra i 60 milioni di persone che vivono sul territorio italiano, circa il 75% ha i capelli bruni. Un numero piuttosto alto, eppure, da questi andrebbero tolti tutti coloro che pur avendo i capelli castani abbiano altre caratteristiche che non rispettino la “norma”: come chi possiede occhi azzurri o verdi, rispettivamente il 9% e il 2% della popolazione, e quindi anormali; poi i disabili, chi ha una carnagione scura, gli omosessuali ecc…

A questo punto, risulta evidente che a furia di potare i rami delle caratteristiche fisiche e comportamentali, il generale Vannacci stia lentamente riducendo l’albero dell’italianità ad un mero ciocco di pura identità nostrana stereotipata, in cui probabilmente non si riconoscerebbe la maggior parte della popolazione. 

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