Patto di Stabilità: dopo il blitz di Francia-Germania, l’Italia fissa l’accordo

Sul patto di Stabilità l'Italia resta prudente mentre Francia e Germania spingono il piede sull'acceleratore

Giulia Fuselli
5 Min di lettura

Patto di Stabilità, Mes e Pnrr sono i tre dossier che stanno sul tavolo dell’esecutivo. Se sul Pnrr la svolta è arrivata ieri con la verifica della Cabina di regia sui 52 obiettivi per la richiesta della quinta rata, sul patto di Stabilità l’Italia resta prudente mentre Francia e Germania spingono sull’acceleratore.

Il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, e quello tedesco delle Finanze, Christian Lindner, hanno annunciato all’Ecofin la possibile intesa. Un accordo non ancora raggiunto del tutto, ma vicino al pieno soddisfacimento delle parti: “Sono molto felice di annunciarvi che siamo vicini a un accordo al 100% tra Francia e Germania, e avremo questo accordo questa sera“, ha detto Le Maire nel punto stampa con Lindner.

Sul tavolo dell’Ecofin il ministro Giorgetti ha espresso l’assenzo dell’Italia alla proposta di riforma del patto di Stabilità. “In uno spirito di compromesso, abbiamo deciso di acconsentire alla proposta di riforma” ha detto il ministro durante la videoconferenza.

Patto di Stabilità: “Siamo sulla stessa linea con l’Italia”

Una notizia che lascia spiazzata l’Italia, anche se i due dicono di aver sentito telefonicamente il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti: “Abbiamo lavorato molto con gli amici italiani, in particolare con il ministro. Siamo sulla stessa linea con l’Italia. Ed è un’ottima notizia di avere Francia, Germania e Italia allineati“.

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Christian LINDNER (Federal Minister of Finance of Germany), Bruno LE MAIRE (Minister of Economy, Finance, Industrial and Digital Sovereignty of France)

Certo è che la spinta di Francia e Germania non è gradita ai colleghi italiani. L’immagine stampata di Parigi e Berlino insieme senza alcun preavviso non è passata di soppiatto dal governo Meloni, anche se il ministro Giorgetti sembra aver scelto la strada del silenzio. Dal loro canto Le Maire e Lindner si dicono soddisfatti: “Abbiamo già avuto un colloquio oggi con il nostro collega italiano e sono quindi fiducioso che si possa effettivamente raggiungere un accordo politico nella riunione straordinaria dell’Ecofin“.

I parametri in cui si gioca la partita del patto di Stabilità sono principalmente due: deficit e debito. Con l’intesa franco-tedesca è stata delineata la ‘landing zone’, cioè la flessibilità temporanea che dal 2025 al 2027 tiene in considerazione le spese per gli interessi del debito nel conteggio del deficit. Di fatto, non sarà un valore assoluto per tutti ma verrà concordato caso per caso con la Commissione europea nell’ambito della valutazione dei piani di rientro dal debito.

Patto di Stabilità: il rigore tedesco

Crediamo che un’intesa franco-tedesca permetterà anche ad altri di dire si’, siamo d’accordo su questa proposta. Un grande cambiamento è derivato dal fatto che le soglie di sicurezza di cui abbiamo bisogno per la riduzione del deficit e del debito sono ora di comune accordo e che abbiamo trovato un modo in cui il braccio correttivo del Patto di stabilità non debba essere toccato nel testo giuridico, ma vi sono flessibilità per alcuni casi che dovrebbero essere utilizzati. E quella potrebbe essere una landing zone comune“, ha spiegato il ministro tedesco.

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CHRISTIAN WOLFGANG LINDNER MINISTRO DELLE FINANZE TEDESCO

Sul patto di Stabilità, la Germania passa dal ‘braccio correttivo’ a quello ‘preventivo’ sulle soglie del deficit che garantiscono ai Paesi di non andare sopra il 3%. “La Germania non accetterebbe regole che non sono rigide, nel senso che sono credibili, sufficienti ed efficienti per portare a livelli di debito più bassi e a un percorso affidabile per ridurre i deficit e penso che ciò che otterremo sarà esattamente questa landing zone: consentiamo gli investimenti, manteniamo uno spazio fiscale per le riforme strutturali, ma rispetto alle vecchie regole, le nuove porteranno ad abbassare tali livelli di debito e abbassare i deficit. Le vecchie regole sono rigorose sulla carta, ma non nell’applicazione“.

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