O. Napoli (Az): “Suicidi e non amnistia sono la vera sconfitta dello Stato”

Osvaldo Napoli di Azione ha riflettuto sulla condizione critica degli istituti penitenziari italiani

Redazione
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Osvaldo Napoli, deputato alla Camera e facente parte del partito politico di Azione, ha fatto una dichiarazione sulla condizione delle carceri e dei detenuti in Italia, anche a seguito dei provvedimenti presi dal ministro Nordio e dalle recenti notizie in cui diverso personale penitenziario si è tolto la vita.

Osvaldo Napoli
Osvaldo Napoli

Le parole di Osvaldo Napoli

Napoli dichiara che un paese che utilizza “misure di clemenza” per far fronte alla situazione critica in cui le carceri italiane si trovano ad affrontare, non è uno stato debole, ma è invece uno stato che “riconosce e ammette le proprie responsabilità e inadempienze”. Dice che il ministro Carlo Nordio ha portato avanti un buon provvedimento come l’abolizione del reato di abuso d’ufficio. Questo per il deputato è un primo passo, che non è risolutivo, ma che è fondamentale per iniziare a “smuovere le acque paludose del giustizialismo”.

Ma il membro di Azione dice che i cambiamenti importanti dovrebbero riguardare la condizione delle carceri, che sono sovraffollate di quasi il 50% rispetto allo spazio disponibile. “La disumanizzazione del trattamento detentivo è intollerabile per una democrazia che voglia salvaguardare i principi di civiltà e di umanità” afferma. Napoli denuncia una situazione carceraria che viola i principi di recupero e reinserimento previsti dalla nostra Costituzione. Un governo che ha timore di prendere le decisioni conseguenti dimostra tutta la debolezza di un paese che non si assume le proprie responsabilità. “Lo Stato è sconfitto ogni volta che un detenuto o un operatore penitenziario si tolgono la vita, non quando mostra il volto della ragionevolezza concedendo l’amnistia” conclude.

Osvaldo Nordio anche a giugno si era espresso sulla situazione: “Sono costernato e addolorato come tanti italiani nell’apprendere che dal primo gennaio si contano 47 suicidi in carcere, comprese le guardie penitenziarie”, sottolineando che il problema del sovraffollamento può essere risolto tramite la costruzione di nuove strutture penitenziarie, ma anche attraverso misure diverse.

Esso si contrasta anche con gli strumenti costituzionali dell’amnistia e dell’indulto – ha infatti dichiarato il politico di Azione – Strumenti sempre applicati in passato e sempre per le stesse ragioni. A conferma che la realizzazione di nuovi istituti di pena continua a essere scritta nel libro dei sogni. Trovo però orribile che le inadempienze dello Stato siano pagate con la vita dai carcerati“.

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