Uno sciame sismico durato due giorni e forse non ancora concluso. Scosse con picchi superiori ai 4 gradi di magnitudo e tanta, troppa paura. I residenti dei Campi Flegrei chiedono risposte e soprattutto considerazioni dalle Istituzioni, che ora dovranno fare i conti con una situazione al limite del tragico. Circa 80mila cittadini che rischiano di perdere tutto, che vivono sull’orlo della disperazione, nell’attesa e nell’angoscia che accada il peggio.
Ieri il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha partecipato ad un vertice a Palazzo Chigi, presieduto dal premier Meloni alla presenza del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, del sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti, del sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco, del capo del Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio e del prefetto di Napoli Michele Di Bari.
“Dobbiamo essere pronti ad ogni evenienza, stiamo lavorando con la prefettura, con i Comuni e con la Regione per definire un piano di evacuazione che rimane nel cassetto ma se necessario deve essere subito attuato“, con queste parole Musumeci ha mostrato quanto la situazione che vivono in questo momento i residenti dei Campi Flegrei non sia sottovalutabile. Il presidente della regione Vincenzo De Luca ha chiesto a gran voce che i fondi del bonus sisma vengano immediatamente destinati alla zona campana, ma Musumeci ha escluso a priori la questione.
Al centro dell’azione del governo ci sono le scuole, che rimarranno chiuse anche domani in via precauzionale e che dovranno essere ristrutturate e rese sicure. Intanto, però, si discute su un possibile piano di evacuazione e sulla possibilità di dare sostegni a quelle famiglie che decideranno di lasciare i campi Flegrei, per trasferirsi in zone in cui il pericolo del bradisismo non esiste. Musumeci, però, ha voluto anche sentenziare: “Chi ha scelto di vivere lì, sapeva che era un’area difficile, che presenta rischi“.
Musumeci: “In base alla mole di lavoro si quantificheranno le risorse“
Il vertice a Palazzo Chigi ha cercato di comprendere in che modo agire nella zona dei Campi Flegrei. Quali sono i fondi da stanziare? Quanti soldi serviranno? Domande la cui risposta non sembra essere stata individuata. “Quanto il governo potrà stanziare, e con quali modalità per mitigare il rischio di chi ci abita, lo valuteremo soltanto quando si sarà completata l’operazione di ricognizione della vulnerabilità degli immobili – ha sostenuto Musumeci in conferenza stampa – In base alla mole di lavoro da affrontare, si quantificheranno le risorse“.
Il quadro è piuttosto complesso, perché la zona rossa dei Campi Flegrei è piuttosto estesa, con 1250 abitazioni ad elevato rischio sismico e 2750 a medio rischio. Inoltre, Musumeci ha sottolineato come tra i fattori da tenere in considerazione ci sia anche quello “del sostegno al cittadino che volesse delocalizzare, che dicesse ‘non vogliamo più stare qui‘”. Non è stato ancora deciso in che modo il governo agirà su questa evenienza.
Ciò che è certo, sempre secondo le parole di Musumeci, è che serviranno oltre 500 milioni di euro per la messa in sicurezza dei Campi Flegrei. Una somma considerevole, che ora più che mai è presa in considerazione, per evitare che in futuro il panico di queste settimane si ripeta. “Noi meridionali siamo un po’ scanzonati, un po’ fatalisti, siamo abituati a toccare ferro” ha affermato il ministro per la Protezione Civile, ma ora la scaramanzia non sembra bastare più, c’è bisogno dell’intervento delle Istituzioni a salvaguardia di un territorio ormai attanagliato dalla paura.