“Mi invitate nel giorno in cui perdiamo le elezioni in Sardegna, io sono in Quaresima, non posso neanche affogare i dispiaceri nell’alcol. Non è la giornata migliore per aspettarsi serenità e allegria da me”. Con queste parole, scherzose ma velate di amarezza, la premier Giorgia Meloni ha commentato l’esito delle elezioni regionali in Sardegna, che hanno visto la vittoria della candidata pentastellata Alessandra Todde
Le parole della Meloni
La mancata vittoria del candidato del centrodestra Paolo Truzzu rappresenta una battuta d’arresto per Fratelli d’Italia, che dopo 9 anni di governatori del centrodestra sull’isola ha dovuto cedere il passo al Movimento 5 Stelle. “La Sardegna è stata una doccia fredda, una sconfitta che ci fa riflettere”, ha ammesso la Meloni. “Ma è anche una sconfitta catartica, che ci aiuta a capire dove possiamo migliorare”.
La leader di FdI ha ribadito l’importanza di una certa stabilità per poter realizzare le riforme di cui l’Italia ha bisogno. “Non amo stare al governo – ha detto – ma potrei rimanere più degli altri proprio per questo motivo”. Il suo primo obiettivo resta il premierato, che – come ha assicurato – non comporta rischi di autoritarismo, ma anzi, servirà a difendere la democrazia e la volontà popolare.
“Mi considero una persona perbene e buona“, ha proseguito la Meloni, “e so che non bisogna mai sottovalutare la potenziale cattiveria di un buono costretto a essere cattivo. La cosa che amo di più dopo mia figlia è la mia nazione e mi fa arrabbiare che si manchi di rispetto all’Italia”. L’obiettivo del Paese resta quello di restituire credibilità, di renderla affidabile, di ribaltare un racconto a volte anche strumentale: “L’Italia spaghetti e mandolino, l’Italia di cui non ti puoi fidare”. La Meloni rivendica fermamente le scelte prese dal suo governo a partire dal sostegno all’Ucraina.
“Farò del mio meglio per allontanarmi da questa sala il prima possibile e cercare di rimanere un pochino a governare questa nazione”, ha concluso la premier con un sorriso.