“La nostra Costituzione è stata scritta da brave persone, coraggiose, per cittadini altrettanto bravi e coraggiosi” ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un’intervento alla “Civil week” di Milano, dove ha avuto l’occasione di discutere e rispondere alle domande di alcuni giovani ragazzi sulla Costituzione italiana.
Il Capo dello Stato non ha mostrato dubbi nel momento in cui ha dichiarato: “Nessuno può affermare che la Costituzione non lo riguarda. La Carta costituzionale ha generato la nostra Repubblica democratica, ha fatto crescere l’Italia e il suo prestigio nel mondo“. Il presidente ha anche sottolineato come la Carta sia stata redatta con l’occhio rivolto vero il futuro, “con norme capaci di essere applicate persino a temi allora sconosciuti e a situazioni imprevedibili, che si presentano inevitabilmente nel corso del tempo“.
La Costituzione, per usare le parole del Presidente, è stata scritta “per i giovani, per le generazioni future“. Un messaggio di speranza ma anche di vicinanza nei confronti delle nuove generazioni, spesso dimenticate o trascurate per dare spazio a tutti quei problemi sempre considerati più preoccupanti o addirittura importanti. Anche su questo Mattarella è stato perentorio: “C’è l‘esigenza di un maggiore coinvolgimento delle giovani generazioni nell’impegno politico e in quello che possiamo chiamare il ‘patriottismo costituzionale’. Il compito di ogni generazione è quello di mettere in atto comportamenti conformi alla Costituzione, che da essa sono ispirati“.
Mattarella: “Le modifiche alla Carta non spettano a me ma al Parlamento“
Alla domanda di alcuni giovani sul futuro e sui valori della Carta Costituzionale, Mattarella ha dichiarato di non potersi “esprimere a riguardo delle proposte di norme da inserirvi perché non è al Presidente della Repubblica ma al Parlamento che la Costituzione assegna il potere di apportarle modifiche“.
Il Presidente della Repubblica ha comunque aggiunto che “la nostra Costituzione è stata scritta con grande saggezza e altrettanta perizia” e che “da qualche tempo affiora una tendenza a volere inserire nella prima parte della Costituzione nuove disposizioni su argomenti specifici, trascurando il fatto che quel che si vuole aggiungere nel testo è già chiaramente desumibile dalle sue norme proprio per il carattere generale e duttile della loro formulazione e in base a valori e principi che ne rappresentano il fondamento“.
Secondo Mattarella, quindi, è necessario “evitare il rischio di una rincorsa, che sarebbe sempre più frequente, per continui inserimenti di temi particolari” perché “questo trasformerebbe la Costituzione in un albo di argomenti, in realtà vanificandone il senso e il ruolo“. Una sorta di monito, sia alle generazioni di oggi che a quelle del futuro, ad evitare di cedere ad esagerazioni, con le quali si potrebbe incorrere nel peggioramento mentre si cerca di migliorare a tutti i costi.