“Donne e arte o, meglio, donne dell’arte è il tema che abbiamo scelto per questa giornata della donna 2024. Un argomento che vuole sottolineare il contributo femminile nella immaginazione, nella creatività delle arti“, così il Presidente della repubblica Sergio Mattarella ha spiegato il tema della celebrazione della Giornata Internazionale della Donna, tenutasi al Quirinale.
Un incontro a cui hanno preso parte decide di donne, provenienti dai più diversi ambiti professionali e sociali, comprese il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Vice Presidente del Senato della Repubblica Licia Ronzulli e il Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Maria Roccella. Quest’ultima, insieme ad altre ospiti come la cantautrice Etta Scollo, la storica dell’arte e direttrice della Galleria Borghese Francesca Cappelletti, la scrittrice Helene Janecsek, la street artist Chiara Capobianco è intervenuta per portare la propria testimonianza. Presenti al Quirinale anche il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana e il Presidente della Corte costituzionale, Augusto Antonio Barbera.
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Mattarella: “Non esistono più barriere che limitino la creatività delle donne“
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha tenuto il discorso conclusivo della celebrazione, a seguito della fine delle mostre e degli interventi in programma. Inizialmente rivolto alle fatiche delle generazioni di donne che non hanno avuto pari diritti e opportunità degli uomini nel corso della storia, con un occhio di riguardo all’ambito artistico, il Presidente si è poi concentrato sulle mancanze che ancora oggi metà del mondo deve subire.
“La rivoluzione silenziosa della libertà femminile continua anche i nostri giorni. Sono sempre di più le donne scrittrici che scalano le classifiche di diffusione o che lavorano al vertice delle case editrici” ha sostenuto il Presidente Mattarella per poi sottolineare: “Non esistono più settori, campi, recinti, barriere che limitino la creatività delle donne e la loro libera capacità di scelta. E’ una nuova primavera, che dobbiamo accogliere con soddisfazione, senza però dimenticare i tanti ostacoli che tuttora esistono, per il raggiungimento di una piena parità“.
Mattarella a ricordato i soprusi, le violenze, le ingiustizie che quotidianamente le donne vivono nel mondo del lavoro ma anche in quello famigliare. “Come non ricordare le vittime nei tanti femminicidi, anche in giorni recenti come non ricordare, per tutte, Gulia Cecchettin, la cui tragedia ha coinvolto nell’orrore e nel dolore l’intera Italia?“. Violenze indimenticabili proprio per la loro inaudita ferocia, stesso motivo per cui devono essere ricordate, portate come monito di ciò per cui si combatte, di ciò che va distrutto e superato.
L’intervento della ministra Eugenia Maria Roccella
Tra gli interventi che nella celebrazione “Donne e arte“, quello della ministra Eugenia Maria Roccella ha interessato maggiormente, anche per i temi affrontati. Una visione dei diritti delle donne quasi cinica, esterna, distaccata, come se a parlare non fosse proprio una donna. Una dura critica al velo di “straordinarietà” che spesso viene poggiato sulle opere compiute da donne, le quali vengono investite di particolare importanza proprio perché pioniere o apripista in determinati luoghi e settori.
“Le pari opportunità saranno raggiunte quando smetteremo di sottolineare che si tratta della prima donna che ha raggiunto questo o quell’obiettivo, che ha rotto uno dei tanti soffitti di cristallo, e potremo celebrare non il riconoscimento dei meriti eccezionali, ma di quelli più comuni” ha dichiarato la ministra Roccella, concludendo: “Come ha scritto la pittrice americana Grace Hartigan ‘la parità sarà raggiunta quando basterà essere brave, e non eccezionali, per essere apprezzate e considerate‘”.
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