Liliana Segre ancora vittima di insulti sui social. ‘Nazista’ sotto il post della sua partecipazione a Pesaro il 25 aprile

Liliana Segre ha ricevuto una nuova ondata d'odio dopo la sua presenza alla cerimonia dell'anniversario della Liberazione a Pesaro. Segre viene definita nazista. Tutto il mondo della politica si stringe attorno alla senatrice a vita

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Ancora una volta, Liliana Segre è finita nel mirino dell’odio dei suoi detrattori. Stavolta l’ondata di insulti è stata scatenata dalla sua partecipazione alla cerimonia del 25 aprile a Pesaro, comune della quale è cittadina onoraria.

I commenti offensivi sono comparsi sotto un post dell’europarlamentare del PD Matteo Ricci, che aveva condiviso una foto insieme alla senatrice a vita durante le celebrazioni per la Festa della Liberazione nella città marchigiana.

Anche gli account del comune e del sindaco di Pesaro Andrea Biancani sono stati il luogo dove gli haters hanno subissato di insulti la 94enne di Milano. Fra i commenti c’era quello di qualcuno che contestava la scelta del primo cittadino di invitare all’evento ‘la più nazista di tutte‘ e dice ‘invece di invitare lei, potevate chiamare qualcuno che racconta le sue disavventure senza rubarci lo stipendio da senatrice a vita‘. Tra le frasi piene d’odio compare anche ‘vecchia il popolo italiano non ti vuole‘. Insulti arrivati anche sulla pagina Facebook di Rai 3 in riferimento al post in cui veniva annunciata la messa in onda ieri sera del documentario su Segre.

Immediata la solidarietà da parte delle istituzioni e delle forze parlamentari. In merito all’ondata d’odio si è espresso il presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha ribadito “con assoluta fermezza la mia totale condanna per qualunque atto di antisemitismo, esprimo solidarietà mia personale e del Senato della Repubblica alla senatrice Liliana Segre, vittima di vergognosi insulti sulla pagina social del comune di Pesaro“.

Gli insulti dei pro Hamas a Liliana Segre

Dal 7 ottobre 2023, giorno dell’attacco di Hamas in Israele, è aumentato il volume degli insulti mossi alla senatrice, la maggior parte di natura razziale e religiosa provenienti da individui contrari allo Stato di Israele. Nonostante l’ondata d’odio, Segre continua il suo lavoro di tenere viva la memoria sull’Olocausto.

Non è, quindi, la prima volta che Segre si ritrova vittima dell’ondata d’odio online. In passato il suo legale Vincenzo Saponara, ha presentato denunce e la Procura di Milano ha chiuso le indagini su 12 persone accusate di minacce e diffamazione aggravate da motivi di odio razziale nei suoi confronti. Per altri 17 indagati, tra cui chef Rubio, è stata invece richiesta l’archiviazione, decisione contro cui Saponara si è opposto.

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