Si è svolta oggi al Quirinale la cerimonia di commemorazione del Giorno della Memoria, in occasione del 79° anniversario della liberazione di Auschwitz. Alla cerimonia, presieduta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, erano presenti anche la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa, quello della Camera Lorenzo Fontana, i ministri Antonio Tajani, Guido Crosetto, Matteo Piantedosi, Gennaro Sangiuliano e Andrea Abodi.
In prima fila anche i vertici della comunità ebraica, tra cui il presidente Victor Fadlun, Antonella Di Castro e Mario Venezia alla guida del museo ebraico di Roma. Accanto a loro Sami Modiano, superstite dell’Olocausto.
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Mattarella: “La Shoah è stata una pagina buia della storia”
Nel suo discorso, il presidente Mattarella ha ricordato la Shoah come “una pagina buia della storia, che non deve essere dimenticata”. “La storia della deportazione e dei campi di concentramento – ha detto Mattarella – non può essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa: ne rappresenta il fondamento condotto all’estremo, oltre ogni limite della legge morale che è incisa nella coscienza umana”.
“La Shoah – ha aggiunto il presidente – è stato il più abominevole dei crimini, per gravità e per dimensione: il genocidio di milioni di persone innocenti, commesso a metà dello scorso secolo nel cuore della civile Europa”
Meloni: “Dobbiamo ricordare le vittime e promuovere la pace”
La premier Meloni ha sottolineato l’importanza di “ricordare le vittime dell’Olocausto e promuovere la pace. La Shoah – ha detto Meloni – è stata una tragedia che non deve mai ripetersi. Dobbiamo ricordare le vittime e impegnarci a costruire un mondo più giusto e pacifico”.
Le sorelle Bucci: “La memoria è l’unica arma contro l’oblio”
Le sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute ad Auschwitz, hanno portato la loro testimonianza. “La memoria è l’unica arma contro l’oblio – hanno detto le sorelle Bucci -. Dobbiamo ricordare ciò che è successo per costruire un futuro migliore”. La cerimonia si è conclusa con un momento di raccoglimento e l’esecuzione dell’inno nazionale.
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