Il noto virologo Giorgio Palù si è dimesso dalla carica di Direttore dell’Agenzia Italiana del Farmaco, ricevuta meno di due settimane fa. Le motivazioni sono esplicite e possono essere riassunte nella presenza di una incolmabile differenza di vedute con il Ministro della Salute e con il governo in generale.
Palù si dimette dall’Aifa per “mancata sintonia con il ministero”
La nomina dal ministero era arrivata pochi giorni fa, firmata per decreto dal ministro della Salute Orazio Schillaci, con cui il virologo, classe 1949, professore emerito all’Università di Padova, veniva incaricato della direzione dell’Aifa.
Questa mattina si è tenuto un consiglio con l’amministrazione e la direzione durante il quale Palù ha diffuso un messaggio: “Vi comunico, dopo un’attenta meditazione, che la mancata sintonia col ministro e l’assenza di risposte dal governo mi costringono a dare le dimissioni da presidente nominato di Aifa hic et immediate”.
Palù, le accuse di disparità e l’assenza di risposte
Il messaggio, visionato dall’Adnkronos, continuava con dei particolari più specifici. Il virologo è infatti risentito di un provvedimento caratteristico, ovvero del rinnovo del suo contratto, che è stato protratto per un solo anno, un gesto che lui ha definito “offensivo ed umiliante nei confronti della mia persona e del mio profilo scientifico professionale; in particolare la durata di un anno del mandato conferitomi sulla base dell’art. 5 c. 9 del DL 6.7.2012 n. 95, scelta quantomeno equivoca sul piano giuridico”. C’è una probabilità, non troppo remota, che sotto questo contratto dalla breve durata ci sia un nome di un sostituto pronto ad occupare quel posto vacante.
Ma c’è di più, l’accusa di Pelù è precisa e riguarda “la disparità di trattamento rispetto ad altri Presidenti di Ente pubblico in pensione, beneficiari, contestualmente alla nomina, della legge 24 gennaio 1978 n.14, legge che nel mio caso, ancora una volta, non trova applicazione“.
“La non retribuzione dell’incarico non mi preoccupa di certo. Considerandomi al servizio della res publica, ho infatti già svolto per tre anni le funzioni di Presidente di Aifa senza ricevere alcun compenso né gettone di presenza, rifiutando anche di essere titolare di carta di credito dell’Ente“, precisa Pelù nel messaggio al consiglio d’amministrazione. Palù si dice orgoglioso “di aver portato la riforma dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa, di averla concepita, promossa e in larga parte redatta, e spero che questo sia utile all’agenzia. Non ho molto altro da dire” ha poi concluso.