Giorgetti frusta tutti sui conti pubblici: “È ora di tornare sulla terra ferma”

Il 19 giugno l'Ue emanerà una procedura di infrazione contro l'Italia, tra i Paesi il cui debito pubblico ha superato le soglie consentite. Sembra giunto il momento di fare i conti con le spese e cercare di trovare una via di mezzo tra il voler spendere e il dover risparmiare

Redazione
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La disintossicazione è dolorosa, ma qualcuno la deve pur fare” ha ammesso il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, ormai consapevole di dover dare una scossa al centrodestra sulla questione dei conti pubblici italiani. Il decreto contro il Superbonus, il rinvio della Sugar tax, la proposta della detassazione delle tredicesime e la falsa gratuità dei fondi del Pnrr sono tutti elementi con cui doversi confrontare nell’ottica della procedura di infrazione che il prossimo 19 giugno l’Ue emanerà nei confronti del nostro Paese.

Il debito pubblico italiano è aumentato di 650 miliardi di euro in pochi anni e questo deficit eccessivo ha convinto la Commissione Ue ad intervenire per spronare l’Italia a risanare i suoi conti. Un compito che spetta a Giorgetti e al suo ministero, che troppo spesso sono stati ostacolati dalla stessa maggioranza che fatica ad accettare la situazione disastrosa in cui versa il nostro Paese. Le elezioni europee ovviamente pesano sulla questione, per questo Giorgia Meloni e il suo governo devono cercare di mitigare per non spaventare gli elettori.

Giorgetti però è stato chiaro: le soluzioni a questa situazione sono poche e nessuna farà piacere agli italiani. Rinunciare a qualche spesa, mettere nuove tasse ocambiare il ministro dell’Economia“. Giorgetti è perentorio e non accetta scuse. La situazione è questa e bisogna intervenire per non dover dare ulteriori spiegazioni a Bruxelles. Intanto, la colpa della tragedia finanziaria è lasciata cadere sul Superbonus edilizio del governo Conte che è costato 220 miliardi, lo stesso bonus che è proseguito per ben due anni sotto la supervisione di Giancarlo Giorgetti.

Le date fondamentali per Giancarlo Giorgetti

Il 19 giugno l’Ue emanerà la procedura di infrazione e solo due giorni dopo si riunirà in Lussemburgo il Consiglio dei ministri della Finanze dei Paesi membri dell’Unione per discutere della politica sull’impostazione dei Piani nazionali, che a fine mese saranno posti all’attenzione dei capi di Stato e di governo. Un momento decisivo per il ministro dell’Economia che dovrà cercare di mitigare le spese volute dal centrodestra per cercare di accontentare Bruxelles.

Il percorso dei risanamenti pubblici sarà “graduale, ma comunque non facile. Oltre che inevitabile“, come sostenuto da Giorgetti, il quale dovrà cercare di mediare tra i bisogni dell’economia italiana e quelli della campagna elettorale del centrodestra. Giorgetti sta cercando in tutti i modi di far comprendere che il nostro Paese è vicino ad una situazione di non ritorno: non ci sono più risorse libere nel bilancio e quindi se si vogliono spendere altri soldi, prima bisognerà trovarli.

Antonio Tajani
Antonio Tajani, leader di Forza Italia

La battaglia si presenta è si è presentata durissima, con scontri e dibattimenti accesissimi, come quelli sul decreto Superbonus. Lo “spalma crediti“, ovvero la dilazione dei crediti su 10 anni invece che quattro a partire da gennaio 2024, ha trovato l’opposizione di Antonio Tajani e di Forza Italia, che si sono astenuti dalle votazioni sia in Senato che alla Camera, per poi votare la fiducia al decreto. Tensioni anche sulla Sugar tax, la tassa sulle bevande zuccherate, che proprio per gli ostacoli posti dai forzisti è stata rimandata al primo luglio 2025.

Giorgetti e i nodi del Superbonus, della Sugar tax e della detassazione delle tredicesime

La linea di Giorgetti è ormai chiara: è necessario fare delle scelte. Non è più l’epoca dei compromessi e dei lascia passare. Il debito cresce e i soldi scarseggiano. Ben 123 miliardi dei 190 offerti dal Pnrr, peseranno sul nostro debito pubblico e l’illusione della gratuità del Piano di Rinascita e Resilienza inizia a sembrare più una spada di Damocle sul collo del nostro Paese. Ora i fronti da affrontare sono diversi e tutti complessi a modo loro.

Bisognerà discutere ancora della Sugar Tax, dei cento milioni ipotizzati da FdI per la detassazione delle tredicesime 2024 e anche del decreto Superbonus. “È ora di tornare sulla terra ferma” ha dichiarato Giorgetti, ricordando a tutti che i debiti vanno pagati e che i soldi purtroppo non crescono sugli alberi.

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